Immigrazione clandestina. “La politica del governo Berlusconi – ha detto Rosy Bindi – è inefficace per affrontare il problema dell’immigrazione clandestina e lucra, ingiustamente, sulla vita di queste persone che arrivano in Italia alla ricerca di una vita migliore con il solo scopo di aumentare i suoi consensi elettorali. La cosa più preoccupante, però, è la mancanza di reazioni forti su quello che sta facendo l’esecutivo, così come stanno passando sotto silenzio il futuro incerto della scuola pubblica e i continui attacchi alla libertà di informazione. Per governare l’immigrazione – ha aggiunto Bindi – dobbiamo capire se la vediamo come una minaccia o come un’opportunità. Per la destra è una minaccia e l’ha gestita con politiche sbagliate, portando avanti una legge come la Bossi-Fini che ha determinato solo un forte incremento dell’immigrazione. Per me e per il Pd rappresenta un’opportunità e anziché le ronde, servono politiche serie, capaci di trarre vantaggi per la crescita culturale e sociale del Paese da una società aperta e multietnica. In Italia, infatti, sono mancate azioni concrete sulla lotta contro le differenze, sulla legalità e, soprattutto, sul rispetto dei diritti umani di chi porta un contributo importante anche alla nostra economia, basta pensare alle colf, alle badanti, agli operatori agricoli e agli operai di vario genere che ogni giorno lavorano nelle nostre famiglie e nelle nostre imprese”.
Libertà di informazione. “La libertà di informazione è il primo elemento su cui si basa uno Stato di diritto democratico e su questo Mussolini era un dilettante rispetto a Berlusconi. Il Presidente del Consiglio ha aperto uno scontro con la Chiesa e con il suo giornale, ‘Avvenire’, due soggetti determinanti per la sua ultima vittoria elettorale. Ha attaccato, oltretutto, il giornale che era intervenuto contro di lui sollecitato da moltissimi lettori cattolici indignati dal suo comportamento in quanto premier e persona che rappresenta l’Italia nel mondo. Queste non sono le armi della politica – ha detto il vicepresidente della Camera dei Deputati – e, soprattutto, non risolvono i gravi problemi che il nostro Paese sta vivendo, a partire dalla crisi economica, dove il governo non ha ancora preso misure idonee per affrontarla. A questo si aggiunge la gravità del fatto che in Italia il livello di informazione è sceso e che Berlusconi ha saputo creare una mentalità che accetta senza alcuna reazione tutte le sue iniziative. Per questo motivo, occorre un’inversione di tendenza forte e concreta per riprenderci i nostri valori di libertà e democrazia”.
Il congresso del Pd. “Ad ottobre sosterrò Bersani per il bene del nostro partito – ha detto Rosy Bindi parlando del prossimo appuntamento che aspetta il Pd – perché manca ancora un’identità forte e la capacità di compiere scelte politiche serie per il Paese. Il Pd non ha saputo intercettare i voti di contestazione contro Berlusconi perché la gente non ci vede come un’alternativa reale al centrodestra. Per questo motivo serve un segretario forte, capace di lavorare su una solida coalizione di centrosinistra che rispetti la dignità degli alleati. Il nostro obiettivo deve essere quello di riprenderci i voti persi alle ultime elezioni politiche e di superare le divisioni interne, tornando a parlare e a confrontarci con la gente e tra di noi”.