di Augusto Mattioli
SIENA. “Non è andata bene, non siamo contenti, non sono contento, d’altra parte i numeri si contano”. Così il presidente della Fondazione Mps, Carlo Rossi, ha commentato, a margine della presentazione del bilancio, il mancato ingresso nel Cda di Banca Mps di un rappresentante delle Fondazioni bancarie, che avevano sottoscritto il recente aumento di capitale della stessa.
“Avevamo due scopi per questa nostra azione di avere un consigliere delle fondazioni bancarie – ha spiegato Rossi – il primo era la convinzione della bontà che avevamo del piano industriale della Banca proposto dal vecchio consiglio e il secondo sostenere un asset di grande importanza per il paese. Non è andata bene, andrà meglio la prossima volta. La presenza di Assogestioni in questo caso è stata molto forte. Se vogliamo esaminare gli aspetti più tecnici – ha proseguito – vediamo che Axa ha venduto nei mesi precedenti il suo 8% di azioni della banca. Evidentemente qualcuno lo ha comprato”.
In definitiva, è evidente che nè il Governo nè Mps hanno avuto un occhio di riguardo per chi si è battuto per portare a buon fine l’aumento di capotale…