Una delegazione del partito ha incontrato la Rsu della Trigano
VALDELSA. “Tra Siena e Firenze si è formato un polo di specializzazione sulla camperistica il cui nocciolo duro può essere fatto ricadere all’interno degli otto comuni della Val d’Elsa e della Val di Pesa”, spiega Rizzo in una nota diffusa a margine dell’incontro. “Per la parte senese, le aree coinvolte riguardano Casole d’Elsa, San Gimignano, Poggibonsi, Colle Val d’Elsa e Monteriggioni, senza dimenticare che l’indotto e uno stabilimento produttivo si collocano anche in Val d’Orcia, a Radicofani. La nascita di questa specializzazione produttiva nel comparto dei veicoli ricreazionali ha le suo origini a metà degli anni Ottanta, quando la crisi che colpì il settore valdelsano del mobile spinse gli imprenditori locali a riconvertire le proprie competenze manageriali e il sapere artigianale verso la camperistica”. “Negli anni, trainato dal mercato – continua Rizzo – il settore si è specializzato, allargando l’indotto con un’ampia rete di subfornitura e l’arrivo delle grandi multinazionali del camper. Nonostante la crisi economica degli ultimi anni, il comparto del camper rimane fondamentale per il sistema produttivo senese, contribuendo con circa 70 aziende coinvolte e oltre 1500 addetti (3000 se si considerano anche quelli coinvolti in modo occasionale e parziale) all’economia provinciale. Accanto ai grandi produttori internazionali (Gruppo SEA, con i marchi Mobilvetta e McLuis; Trigano, con i marchi C.I. e Roller Team), si sono affermati nell’area anche Rimor, GiottiLine, Laika e la nuova realtà della P.L.A. Il valore della produzione per i produttori finali viene stimato in circa 600 milioni di euro l’anno, mentre la subfornitura genera un movimento d’affari di circa 100 milioni di euro”.
“Dopo una prima panoramica sui dati in ambito europeo relativi al mercato del plein air, che, secondo quanto riferitoci, vede nell’ultimo semestre un incremento delle immatricolazioni di autocaravan rispetto all’anno precedente, con Germania e Francia in testa fra i Paesi che hanno registrato i dati più significativi, il dato allarmante, ma non sorprendente, resoci noto dalle Rsu, è quello italiano”, conclude Rizzo. “In un contesto di crisi come sta attraversando il nostro Paese di cui soffre inevitabilmente anche il sistema camperistico, è necessario attivare e rinnovare tutte le misure di ammortizzatori sociali a sostegno dei lavoratori e necessari alle imprese per affrontare la crisi economica, per dare avvio a una serie di progetti che guardino al futuro partendo dal riconoscimento del distretto di rilevanza nazionale”.