Ares ne parla in Camera di Commercio
SIENA. Riteniamo prioritario, per la Toscana e per il Paese, un rilancio dell’economia attraverso una valorizzazione delle energie migliori, dei talenti e degli asset propri della nostra terra. Una ripartenza che passi attraverso una forte spinta sui processi di innovazione scientifica, culturale, industriale e tecnologica. È quindi indispensabile individuare ed attuare una strategia di promozione della crescita nel medio e lungo periodo per far tornare la nostra regione e l’Italia a crescere, non eludendo i problemi che i cambiamenti in atto ci propongono, ma governandoli ed interpretandoli.
Nell’intento di dare un segno tangibile d’impegno a favore della ripresa, con orgoglio e spirito pragmatico, proponiamo la nostra visione delle priorità del Paese sintetizzandole in tre punti strategici:
1) Politica Industriale
L’Italia è storicamente, e rimane ancora oggi, uno dei grandi Paesi manifatturieri del mondo. Questa verità non deve essere accantonata e
dimenticata. Non va dimenticato il ruolo della manifattura metallurgica, di quella tessile, o dell’industria agroalimentare. Comparti grazie ai quali il Design e la cura delle filiere sono riusciti ad imporre il Made in Italy come brand di livello globale. A fronte di una crisi lunga, che ci ha imposto dolorose perdite, e di una competizione internazionale non sempre rispettosa dei nostri marchi, questo modello mantiene le caratteristiche di qualità ed eccellenza che gli sono proprie e brilla nei mercati internazionali trainando la nostra economia.
2) Turismo e Cultura
Spesso questi due aspetti sono valutati in modo separato, ma per noi essi sono una parola unica, che ci definisce e ci differenzia in un mondo sempre più connesso e globalizzato. L’Italia ha un patrimonio inestimabile, fatto di tesori piccoli e grandi, di bellezze architettoniche, archeologiche, naturalistiche ed artistiche, impareggiabili. Meraviglie che non sono trasferibili, copiabili, delocalizzabili; simboli della storia e della cultura non soltanto di un’area, ma spesso dell’Europa intera e delle sue genti. Vivendo queste bellezze come qualcosa di scontato noi le mortifichiamo, mentre dovrebbero essere un pilastro dell’economia italiana, sostenendo e venendo sostenute
dai nostri marchi Made in Italy. Il connubio fra turismo sostenibile, enogastronomia, moda, lifestyle e luoghi storici ed artistici potrebbe (e dovrebbe) essere un volano per tutto il sistema Paese, facilitando ed addirittura accelerando la ripresa che iniziamo a scorgere all’orizzonte.
3) Logistica
Nulla di tutto questo è tuttavia possibile se non si affronta con coraggio uno dei punti di arretratezza del nostro sistema. La logistica dei trasporti di merci via terra, mare ed aria deve tornare ad essere vista come una priorità, a sostegno del nostro sistema produttivo. Quella del trasporto passeggeri deve essere affrontata con la mente aperta, favorendo l’accesso capillare di residenti e turisti alle nostre bellezze, oltre ad incrementare e facilitare lo spostamento fra le varie città, con un’attenzione particolare al trasporto locale.Tutto questo tenendo sempre presente chi siamo e soprattutto dove ci troviamo, protesi nel mediterraneo come una grande banchina, nella posizione perfetta per competere con gli altri Paesi per essere di nuovo la porta d’ingresso di uomini e merci verso il continente europeo ed i paesi balcanici.
Al fine di raggiungere questi ambiziosi obbiettivi diventa strategico rafforzare il ruolo della cooperazione sociale, soprattutto se rivolta ai servizi alle persone poiché essa acquista sempre più una duplice valenza, sia sul versante occupazionale che su quello del welfare.
Acquista oggi un valore decisivo la capacità di agevolare la diffusione di nuove forme di finanziamento come il Crowdfunding che possono aiutare a colmare l’attuale carenza di risorse finanziarie, permettendo la realizzazione di progettualità altrimenti impossibilitate a tentare la via della crescita e del mercato. In questo senso diventa non più rinviabile il lancio definitivo di un processo di diffusione ed
affermazione di un sistema vero di democrazia economica, che preveda una partecipazione tramite l’azionariato diffuso, non solo dei dipendenti ma anche popolare.
Non si può dimenticare come sia indispensabile sfruttare tutte le potenzialità che il territorio offre, a partire dalla sfida di Expo 2015 che può avere ricadute positive anche sulla Toscana, passando per il Giubileo Straordinario del 2016. Questo percorso difficile, ma alla portata, può avvenire solo se si promuovono politiche attive per incrementare la fiducia degli operatori economici negli investimenti e se le istituzioni riescono a governare il cambiamento approdando a riforme di sistema.
Riforme come quella che riteniamo sia essenziale nel posizionamento strategico del nostro sistema del credito, che auspichiamo si possa sviluppare nella direzione di un maggior sostegno a favore dello sviluppo, per giungere nel medio termine ad un sistema integrato tra banche e servizi per le imprese ed alle persone. Per cogliere queste opportunità e vincere la sfida della competizione globale riteniamo
indispensabile che gli attori coinvolti “remino” in un’unica direzione, ovvero quella dello sviluppo attraverso l’innovazione, la ricerca ed investimenti mirati sui territori.
Tutto questo, tuttavia, non potrà avvenire in mancanza di un coordinamento vero e virtuoso fra le comunità e le istituzioni, dalle più piccole alle più grandi. Nella realtà locale deve passare quindi l’idea che sia indispensabile fare rete tra sistemi, altrimenti non sarà possibile cogliere le opportunità e le potenzialità che si presentano nel nuovo scenario. Riconosciamo inoltre prioritario, nei nuovi processi di sviluppo, affermare le ragioni dell’uomo, confermando la volontà di non promuovere uno sviluppo asettico, ma che possa riaffermare la
dignità della persona umana nella sua piena emancipazione e realizzazione.
Per tutti questi motivi, e molti altri ancora, intendiamo lanciare la campagna intitolata “riparte la Toscana, riparte l’Italia” per offrire stimoli e spazi a quanti vorranno aderirvi con il proprio contributo, o semplicemente manifestando il proprio consenso.
La conferenza stampa è in programma il 28 maggio alle ore 15 30 presso la Camera di commercio, in sala giunta.
Associazione Ares