Per il sindacato l'azienda ha un "atteggiamento arrogante e di completa chiusura"
SIENA. “I lavoratori ringraziano per la solidarietà”. Con questa sintetica quanto esplicita frase vergata a caratteri cubitali su uno striscione, i lavoratori della Autocaravans Rimor di Radicofani hanno accolto ieri in Piazza del Duomo a Siena, Simone Niccolai, Amministratore Delegato dell’azienda produttrice di camper.
Incontro lampo quello consumato di lì a poco tra il legale rappresentante della Rimor e le parti sindacali, risolto con un verbale di mancato accordo rispetto a quale ammortizzatore sociale utilizzare nei prossimi 12 mesi, vista la profonda crisi – finanziaria oltre che produttiva – in cui si trova l’azienda.
La Rimor si è presentata al cospetto dell’Istituzione Provinciale con un atteggiamento arrogante e di completa chiusura al confronto, denotando fra l’altro poco rispetto verso chi, come in altre situazioni, si è speso fino in fondo per tentare un percorso condiviso che non mettesse a rischio i tanti posti di lavoro in gioco.
La proposta avanzata da FIOM CGIL, FIM e RSU di un ulteriore periodo coperto tramite un Contratto di Solidarietà è stata osteggiata sin dall’inizio dalla Proprietà con argomentazioni contraddittorie che facevano ben intuire le reali intenzioni: cassa integrazione a zero ore, per giungere poi alla chiusura dello stabilimento di Radicofani, dove lavorano – anzi, lavoravano – circa 70 dipendenti.
La contestazione non si è limitata all’esposizione di striscioni polemici rispetto alla decisione pre-assunta dall’Azienda sul futuro del sito situato in Val di Paglia, in quanto, sia al suo arrivo che all’uscita dal Palazzo del Governo di Siena, Niccolai è stato salutato con un fragoroso e prolungato applauso a sottolineare la rabbia dei tanti lavoratori che dai territori limitrofi a Radicofani hanno voluto testimoniare con la loro presenza, vestiti rigorosamente in abiti da lavoro, tutta la loro contrarietà per l’insana conclusione aziendale.
Decisione affrettata che rischia di esporre seriamente l’intera attività lavorativa a contraccolpi pesantissimi, trasmettendo ai numerosi soggetti che stanno tenendo sotto osservazione l’Azienda, fra i quali in primo luogo i fornitori di meccaniche (chassis), nonché le banche con le quali la Rimor ha contratto debiti, un messaggio poco rassicurante.
Non a caso, contrariamente alle rassicurazioni di Niccolai sul proseguo senza intoppi dell’attività dello stabilimento di Poggibonsi – 165 dipendenti – la prossima settimana anche questi lavoratori saranno interessati da quattro giorni di cassa integrazione.
Marco Goracci, Segretario Generale FIOM CGIL Siena