SIENA. “L’accordo raggiunto per il contratto all’azienda Rimor è un esempio di come la solidarietà possa essere il valore aggiunto per affrontare la crisi e salvaguardare posti di lavoro. Spero che possa diventare un modello per molte altre realtà produttive in crisi”. Con queste parole Loriana Bettini, responsabile provinciale welfare e lavoro del Pd, interviene in merito all’accordo raggiunto fra le organizzazioni sindacali e l’azienda Rimor che consente di salvaguardare posti di lavoro a rischio grazie allo strumento del contratto di solidarietà. Strumento tra l’altro sostenuto dal Fondo Regionale per un ammontare complessivo di circa 2 milioni di euro.
“Il caso della Rimor – afferma Bettini – rappresenta una dimostrazione di buona concertazione e responsabilità delle parti sociali e dell’azienda. Il contratto di solidarietà è un esempio concreto di come l’applicazione di principi virtuosi ed altruistici portino, anche a livello produttivo ed economico, a risultati efficaci ed a ricadute positive per tutti. La vicenda Rimor, insomma, apre orizzonti fino ad oggi poco praticati, che ci permettono di tornare a parlare di solidarietà come forza necessaria per cercare di costruire una società migliore e più giusta. L’attuale crisi di sistema, infatti, dimostra il fallimento di un modello di sviluppo economico e sociale che ha promosso e praticato per decenni una cultura individualista, ispirata dai principi del massimo profitto e della massima utilità personale. E’ ora di voltare pagina”.
“La crisi – continua Bettini – ci offre una grande possibilità, quella di riscoprire il valore della solidarietà, così come inteso dalla nostra Costituzione, e da porre al centro di un nuovo sviluppo all’insegna della coesione sociale. Le emergenze quotidiane, anche locali, dall’occupazione della Vannini fino alle tante crisi aperte nel territorio, ci offrono esempi di solidarietà spontanea e reale in tutto il mondo del lavoro e nella società civile che avevamo dimenticato e che invece stimolano spesso la ricerca di soluzioni nuove capaci di tenere insieme interessi diversi. In questo contesto anche la provincia senese, che non ha avuto sconti dalla crisi, ha dimostrato capacità di fare squadra e di promuovere solidarietà a tutti i livelli. Lo dimostrano gli strumenti a sostegno del reddito messi in campo dalla Provincia di Siena e dai Comuni; lo dimostrano le buone relazioni tra le parti sociali e le imprese, lo dimostra il ruolo sempre più significativo del volontariato. Purtroppo nessuno ha ricette certe e veloci in tasca, s’impone però una riflessione generale sul modello di sviluppo che non può più attribuire un valore assoluto al mercato, ma deve unirne il funzionamento con la tutela della persona e della utilità sociale”.
“Il caso della Rimor – afferma Bettini – rappresenta una dimostrazione di buona concertazione e responsabilità delle parti sociali e dell’azienda. Il contratto di solidarietà è un esempio concreto di come l’applicazione di principi virtuosi ed altruistici portino, anche a livello produttivo ed economico, a risultati efficaci ed a ricadute positive per tutti. La vicenda Rimor, insomma, apre orizzonti fino ad oggi poco praticati, che ci permettono di tornare a parlare di solidarietà come forza necessaria per cercare di costruire una società migliore e più giusta. L’attuale crisi di sistema, infatti, dimostra il fallimento di un modello di sviluppo economico e sociale che ha promosso e praticato per decenni una cultura individualista, ispirata dai principi del massimo profitto e della massima utilità personale. E’ ora di voltare pagina”.
“La crisi – continua Bettini – ci offre una grande possibilità, quella di riscoprire il valore della solidarietà, così come inteso dalla nostra Costituzione, e da porre al centro di un nuovo sviluppo all’insegna della coesione sociale. Le emergenze quotidiane, anche locali, dall’occupazione della Vannini fino alle tante crisi aperte nel territorio, ci offrono esempi di solidarietà spontanea e reale in tutto il mondo del lavoro e nella società civile che avevamo dimenticato e che invece stimolano spesso la ricerca di soluzioni nuove capaci di tenere insieme interessi diversi. In questo contesto anche la provincia senese, che non ha avuto sconti dalla crisi, ha dimostrato capacità di fare squadra e di promuovere solidarietà a tutti i livelli. Lo dimostrano gli strumenti a sostegno del reddito messi in campo dalla Provincia di Siena e dai Comuni; lo dimostrano le buone relazioni tra le parti sociali e le imprese, lo dimostra il ruolo sempre più significativo del volontariato. Purtroppo nessuno ha ricette certe e veloci in tasca, s’impone però una riflessione generale sul modello di sviluppo che non può più attribuire un valore assoluto al mercato, ma deve unirne il funzionamento con la tutela della persona e della utilità sociale”.