L'Ato 6 dovrebbe restituire anche le cauzion. Se ciò non accade sono pronte interrogazioni nei vari Comuni della provincia
SIENA. Una sentenza definitiva ha stabilito che tutti i gestori degli impianti idrici che avevano fatto pagare la depurazione, laddove non esistevano né depuratori né progetti esecutivi, avrebbero dovuto ridare indietro agli utenti/cittadini i soldi che erano stati “ TOLTI “.
Da allora tutto è rimasto in silenzio come se nulla fosse cambiato ed i cittadini fossero stati cautelati. Purtroppo non è così, da allora tutti zitti a partire dai sindaci che fanno parte dell’ A.T.O 6 Ombrone compreso il Sindaco di Abbadia San Salvatore, apparentemente sensibile alle sorti ed ai costi delle Acque, e compreso anche il Consigliere Provinciale di S.E.L, Renai, facente parte del C.D.A dell’A.T.O.6.
Il Consigliere della Lega Nord Giovanni Di Stasio però non accetta questo vergognoso silenzio, che vede ancora una volta gli ignari ed incolpevoli cittadini protagonisti di “SPESE DISCUTIBILI” messe a loro carico da chi deve far quadrare i cerchi. Prima della famosa Sentenza dove i Gestori degli impianti Idrici venivano condannati a restituire le somme trattenute per la depurazione, la ripartizione delle tariffe era così suddivisa: Tariffe 2008 Fognatura 0,225 Depurazione 0,45. Tariffe 2009 Fognature 0,553 Depurazione 0,207. Quindi non serve un economista per capire cosa è successo, ma basta fare una semplicissima valutazione: prima della Sentenza che obbligava a restituire i soldi della depurazione, la stessa costava più del doppio e così dicasi della fognatura che prima della sentenza costava meno della metà.
Volendo essere in malafede si potrebbe dire che con questo giochino si è ridotto il canone da restituire o da non contabilizzare e quindi i gestori riducono sensibilmente i risultati negativi scaturiti dalla sentenza.
Partendo invece da un presupposto di buona fede, il presupposto dal quale parte il sottoscritto, si può pensare che era stato calcolato erroneamente il quantum della Depurazione e dalla Fognatura e quindi i gestori ridaranno indietro a tutti gli utenti/cittadini ciò che era stato calcolato in più’.
La cosa che mi lascia perplesso è il fatto che il Consigliere Renai, quando vuole molto attento, pur facendo parte del C.D.A. dellA.T.O, non abbia ravvisato questa discrepanza e soprattutto non l’abbia resa nota ai cittadini ed oltre a lui anche il Sindaco di Abbadia che al decreto Ronchi ha subito reagito, in modo strumentale e demagogico, ma ha reagito, invece la questione tariffe anche a lui è sfuggita. L’onestà Intellettuale e quella Politica imporrebbe a tutti i Sindaci dell’A.T.O. 6 di prendere posizione in merito all’argomento, ma sopratutto lo imporrebbe a chi voleva dare l’impressione di essere un paladino dei diritti dei cittadini.
Per chiudere il circuito riguardante l’A.T.O. 6 ci sarebbero da restituire quelle Cauzioni, come stabilito per Legge, ma ancora pare, che questa restituzione, non sia avvenuta. Spererei in una conferma della avvenuta restituzione ma se tale conferma non ci sarà, segnalo che gli importi totali sono rilevanti, nella somma di qualche milione di euro. Basta con i silenzi, i cittadini devono sapere e la Lega Nord in tal senso non si tira indietro. Segnaleremo a tutti i Consiglieri Comunali, dei Comuni facenti parte dell’A.T.O.6 Ombrone, di presentare interrogazioni per far sì che i Sindaci si facciano carico delle loro responsabilità e vadano a spiegare il perché di certi silenzi.
Giovanni Di Stasio
Consigliere Provinciale Lega Nord Toscana