Gli elettori sono invitati a parteecipare alla vita pubblica
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SIENA. Spesso le comunicazioni elettorali che i candidati inviano ai potenziali elettori, sono dense di promesse che sembrano la soluzione dei problemi della Pubblica Amministrazione. Probabilmente ciò deriva dall’entusiasmo che il candidato ha dentro di sé e dal desiderio di fare qualcosa di utile per il buon governo della città. Mi rifiuto di credere che sia solo propaganda adulatoria e rigetto anche con forza l’idea che ci si trovi di fronte a promesse cui il candidato stesso non accredita grandi potenzialità. Il cittadino ha però dalla sua la possibilità di verificare che quanto promesso venga mantenuto, e ciò avviene regolarmente e quotidianamente. Quanti di noi, dopo aver sentito proposte per una viabilità più scorrevole o ipotesi di creazione di comodi parcheggi, appena si trovano in difficoltà nel traffico, ripensano alle promesse mancate ed arrivano al dubbio che il loro consenso sia stato mal riposto? Sono reazioni comprensibili da parte dell’elettore, al quale, però, mi viene di rivolgere un invito a ripensare al discorso di insediamento di J.F. Kennedy, quando nel lontano 1960, ammoniva il cittadino americano invitandolo a non chiedere cosa il Paese può fare per lui, ma a chiedersi cosa lui può fare per il suo Paese. Il cittadino può, anzi, deve fare qualcosa per il bene del suo territorio, in particolar modo operando un’attenta vigilanza sul rispetto del mandato elettorale, per verificare se la sua fiducia è stata meritata o meno e partecipando alla vita pubblica, offrendo proposte e suggerimenti. Il principio democratico non si esaurisce con il voto ma si amplia e si sviluppa ancora di più con la partecipazione attiva. L’amministratore, di contro, ha il dovere di confrontarsi con chi gli ha conferito tale mandato e, per il bene della collettività, anche con chi, votando per altri candidati, non ha visto emergere il suo preferito.
La creazione di vari punti di ascolto all’interno del Comune nei vari uffici, anche periferici, e l’impegno di consiglieri ed assessori di ricevere periodicamente gli elettori, per ascoltare le loro proposte e le loro richieste, potranno portare allo sviluppo di una forma concreta di interlocuzione e collaborazione tra cittadino ed amministratore, che senz’altro non risolverà tutti i problemi della città ma potrà contribuire a far si che le esigenze della popolazione, dal disoccupato al pensionato, dal commerciante all’artigiano, dai giovani agli anziani, ricevano tutte la stessa attenzione da parte del governo cittadino. Questo è il principio democratico che anima la passione politica dei Riformisti ed in particolar modo di chi scrive; questa è la maniera di rendere attivo il ruolo della cittadinanza di fronte alla gestione della cosa pubblica e questo è il credo che afferma con decisione e fermezza che la città non è di chi la amministra ma è solo ed esclusivamente dei suoi cittadini, che non devono chiedersi cosa essa può fare per loro ma devono esercitare il diritto democratico più forte e valido che è quello di esprimere il proprio voto, sempre e comunque. Non votare significherebbe disinteressarsi del futuro di Siena, mentre apporre la fatidica croce sulla scheda elettorale è sinonimo di passione, di volontà ed è il suggello della libertà democratica, perché, come diceva in musica qualcuno, “la libertà non è star sopra un albero, libertà è partecipazione”.
Daniele Urso. candidato consigliere – Rformisti
La creazione di vari punti di ascolto all’interno del Comune nei vari uffici, anche periferici, e l’impegno di consiglieri ed assessori di ricevere periodicamente gli elettori, per ascoltare le loro proposte e le loro richieste, potranno portare allo sviluppo di una forma concreta di interlocuzione e collaborazione tra cittadino ed amministratore, che senz’altro non risolverà tutti i problemi della città ma potrà contribuire a far si che le esigenze della popolazione, dal disoccupato al pensionato, dal commerciante all’artigiano, dai giovani agli anziani, ricevano tutte la stessa attenzione da parte del governo cittadino. Questo è il principio democratico che anima la passione politica dei Riformisti ed in particolar modo di chi scrive; questa è la maniera di rendere attivo il ruolo della cittadinanza di fronte alla gestione della cosa pubblica e questo è il credo che afferma con decisione e fermezza che la città non è di chi la amministra ma è solo ed esclusivamente dei suoi cittadini, che non devono chiedersi cosa essa può fare per loro ma devono esercitare il diritto democratico più forte e valido che è quello di esprimere il proprio voto, sempre e comunque. Non votare significherebbe disinteressarsi del futuro di Siena, mentre apporre la fatidica croce sulla scheda elettorale è sinonimo di passione, di volontà ed è il suggello della libertà democratica, perché, come diceva in musica qualcuno, “la libertà non è star sopra un albero, libertà è partecipazione”.
Daniele Urso. candidato consigliere – Rformisti