A Siena, Bersani e Renzi non sono assolutamente alternativi
SIENA. I continui interventi di Matteo Renzi, Sindaco di Firenze, candidato alle primarie del PD, volti a richiamare la situazione della Banca MPS e le condizioni nelle quali è stata ridotta dalla gestione politica del Partito Democratico la nostra Città, ci stimolano una riflessione.
Dove sarebbe, a Siena, il nuovo che avanza? E’ forse quello rappresentato dal responsabile del Comitato per Renzi, Simone Vigni, il quale, a sua volta, è un grande sostenitore dell’ex Sindaco di Siena Franco Ceccuzzi (che, però, a sua volta, appoggia lo sfidante Bersani) ed è membro di un CdA di una società del Gruppo MPS? Sarebbe questa la tanto decantata discontinuità? Oppure sarebbe quella degli ex Sindaci della Provincia che hanno sempre appoggiato, ciecamente, le scelte operate dalle Deputazioni della Fondazione MPS, dai vertici della Banca e da quelli del Partito? Come fa, Renzi, a fare il rottamatore a Siena, essendo sostenuto da quella classe politica che ha portato la nostra Città a toccare il fondo? A loro volta, che ne pensano di quello che dice Renzi gli uomini del Ceccuzzi, che negli ultimi dieci anni hanno deciso le sorti delle istituzioni senesi?
E’ da questi semplici dati di fatto che ci sembra necessario invitare tutti i concittadini ad aprire gli occhi ed a comprendere che, a Siena, Bersani e Renzi non sono assolutamente alternativi, così come non ci sono assolutamente (pseudo)rottamatori. I sostenitori degli sfidanti del Centro Sinistra non sono invece altro che l’espressione di quel sistema di potere che ha vissuto, fino ad oggi, sulle spalle di Siena e dei Senesi, basando le proprie fortune solo ed sclusivamente sulla rendita di posizione.
Il Partito si è limitato solo a piazzare le proprie pedine in entrambi gli schieramenti, per dar vita ad una farsa senza precedenti: chiunque vinca, comunque cadranno in piedi. Sperate ancora che i Senesi credano agli asini che volano?
Lega Nord Toscana
Sezione comunale di Siena