SIENA. Maledetto mattone. Non lo aveva considerato l’incauto Profumo il pericolo insito nel mattone alla famosa Festa Democratica in Fortezza (altro caposaldo di sinistra ingloriosamente caduto nel silenzio generale). Dove aveva insegnato finanza e gestione bancaria ai senesi e aveva elencato le condizioni di mercato perché il Monte dei Paschi rifiorisse a vita nuova. Tutto quello che aveva chiesto gli era stato concesso, dai mercati e dai governi con lo spread a crollare negli anni seguenti. Ha incassato anche i prestiti pubblici e l’aumento di capitale a lungo negato: il successo era dietro l’angolo. E invece no: la strada in salita era in realtà un tragico gioco dell’oca che lo ha ricacciato indietro, e ci sono segnali di un suo possibile sganciamento dalla banca, specie se l’ulteriore aumento di capitale dovesse venire dopo l’assemblea del prossimo aprile che dovrebbe confermarlo presidente.
Le analisi di Equita Sim, ampiamente amplificate dai media negli ultimi giorni, spiegano ai non addetti ai lavori perché il titolo MPS perde sempre più valore. L’esatto contrario di quanto predicava prima dell’estate il manager genovese. Asset negativi provocati dal mattone per un valore di 4,2 miliardi di euro di cui 3 devono ancora essere messi a bilancio e che faranno chiudere l’ultima trimestrale con l’ennesimo rosso fisso. La lettura dei dati della BCE non lascia fantasie alternative. Spettacolare la disarticolazione mediatica tra una performance sempre più negativa della direzione di Profumo con i peana che ancora lo accompagnano, quando proprio non riescono a trattenere un più dignitoso silenzio, i governanti senesi e italici dimostrando di non avere idee e prospettive sul futuro della banca come dell’Italia.
“Selling England by the pound” cantavano i Genesis giusto 40 anni fa nel febbraio 1974 al Palaeur di Roma e l’Italia sembra destinata alle attuali divisioni classiste inglesi dove un quarto delle famiglie non si possono permettere oggi di sostenere la spesa per seppellire i propri defunti. Se si lascia le scelte al cosiddetto “libero mercato” vincerà la legge del più forte, che quasi mai si è rivelata la scelta più giusta. La ripulitura con la contabilizzazione secondo i parametri europei permetterà a Profumo di lasciare al suo successore un cumulo di macerie indistinte salvando la reputazione e gli imbrogli dei tanti personaggi che col monte dei Paschi hanno intrallazzato a dovere e di cui rimarranno soltanto tracce indimostrabili. Per questo l’ex-presidente di Unicredit è saldamente al comando delle operazioni senesi nonostante i risultati dicano che ha sommato al fallimento di Mussari il suo personale. Viola ha indicato due finestre possibili per la seconda ricapitalizzazione del suo mandato: marzo o maggio. Nel mezzo la riconferma del Tandem: così, tanto per evitare scherzetti. Chi deve capire ha già capito il messaggio…