“Per quanto riguarda la RCR – spiega Vigni – la situazione per ora non è affatto positiva, si parla sempre di una cassa integrazione di 12 mesi per 220 lavoratori su 500, che potrebbe essere il preludio ad un drastico ridimensionamento degli addetti. L’accordo non è stato raggiunto, tutto è aggiornato al 29 giugno. La situazione è complicata, anche perché i gravi problemi dell’azienda non sono dovuti solo alla crisi congiunturale, ma anche ad una cattiva gestione che deve essere assolutamente rivista. Un ruolo importante lo potrebbero avere le banche mantenendo aperte le porte del credito… e poi servono ricerca, qualità, innovazione… ma questo vale un po’ per tutti i settori…”.
“Serve anche un maggiore controllo negli obbiettivi da perseguire – precisa il Segretario della CGIL – a partire da quelle strutture finanziarie che investono risorse pubbliche in questo progetto. Azione che fino ad oggi non ci ha convinto”.
Alla RCR è legata anche la compartecipata Elsatec con i suoi 24 lavoratori: “Forse si profila un accordo – dice il Segretario – e l’incontro di ieri dovrebbe aver scongiurato la procedura di cassa integrazione straordinaria”.
Passando poi alla situazione della Trigano Claudio Vigni spiega: “Oltre al problema contingente della crisi di mercato vogliamo risposte chiare sulle reali intenzioni dell’Azienda circa l’impegno ad investire in questo territorio. E’ per questo che abbiamo chiesto anche per Trigano un incontro con le Istituzioni”.
“Per la CGIL sarà un’estate calda – conclude Vigni – fatta di un impegno forte ed assiduo a sostegno dei lavoratori delle aziende colpite dalla crisi, perché vogliamo sconfiggere il rischio della desertificazione industriale della nostra provincia”. “Un rischio concreto – precisa – se da un lato non ci sono scelte chiare di contrasto alla crisi da parte del Governo centrale, ma anche se a livello locale non sapremo riposizionare il tessuto produttivo rispetto al cambio dei consumi che questa crisi produrrà”.