Sena Civitas: "Speriamo sia stata l'opportunità per migliorare l'offerta culturale"
SIENA. Dal Circolo Sena Civitasriceviamo e pubblichiamo.
“Abbiamo letto con estremo rammarico che la Pinacoteca Nazionale di Siena, riaprirà dopo il Palio! Nel 2016, il Circolo Sena Civitas portò all’attenzione pubblica la mancanza di una adeguata promozione del museo e delle sue opere d’arte: come si possono spiegare i 40.000 visitatori alla Pinacoteca a fronte di 2,5 milioni al museo dell’Opa del Duomo (200 mt di distanza).
A inizio 2019 il Circolo ha denunciato anche la inspiegabile prolungata chiusura per lavori di manutenzione che sminuiva il prestigio del museo cittadino ricevendo delle tiepide rassicurazioni dal Direttore del Polo Museale della Toscana (marzo 2019), circa la prossima riapertura! A distanza di ulteriori 3 mesi, oggi, leggiamo che la riapertura del museo è slittata a dopo il Palio: non ci siamo!
La Pinacoteca doveva in ogni modo essere ri-aperta prima del Palio con adeguata pubblicizzazione e con adeguata valorizzazione delle sue opere d’arte uniche al mondo. Programmazione errata dopo anni di mancanza di manutenzione agli impianti? Verranno fatte pagare penali? È previsto o no un piano di “rilancio” che incrementi fortemente il ridicolo numero di visitatori se rapportato a quelli dell’Opera del Duomo? E se esiste quest’ultima volontà, perché le iniziative legate alla pubblicizzazione della riapertura non sono iniziate?
Il periodo turistico che ci apprestiamo a vivere, arricchito non solo dalle bellezze naturali e storico-artistico-culturali ma anche dal continuum della nostra tradizione con i Palii di luglio e di agosto, è il momento di massima attenzione turistica sulla nostra città e le capacità manageriali devono essere misurate in base ai numeri se vi è stata volontà e adeguatezza nel dare un nuovo volto e vigore alla Pinacoteca.
La capacità del MIBACT e del Polo Museale della Toscana dovrebbe inoltre impedire che i musei senesi giochino a farsi concorrenza: legare sinergie in una rete di virtuosismo culturale tra tutti i musei cittadini; da quelli civici, a quelli religiosi, passando per i musei di contrada.
Si potrebbe anche pensare di valorizzare la ricchezza della collezione Spannocchi, in mostra al Santa Maria della Scala, e predisporre un unico biglietto con il quale, una volta visitata la Pinacoteca si possa entrare anche al Santa Maria della Scala per la mostra “Una città ideale” dove è esposta la collezione. Questo è lavorare con respiro manageriale e non farsi governare dai problemi organizzativi.
La chiusura del museo speriamo sia stata l’opportunità per una progettualità atta a migliorare l’offerta culturale, e non solo un ritardato adeguamento normativo degli impianti”.