Spazio anche alla legge per la legalizzazione sull'eutanasia
SIENA. Mercoledì (17 luglio), alle ore 17, presso il “Caffè La Piazzetta” (via Montanini, 52) si terrà la presentazione dei dodici referendum radicali.
Rappresentano dodici proposte di governo. Propongono la responsabilità civile dei magistrati (rendendo più agevole per il cittadino l’esercizio dell’azione civile risarcitoria indiretta nei loro confronti); la separazione delle carriere dei magistrati inquirenti e di quelli giudicanti; la cessazione del fenomeno dei magistrati cosiddetti “fuori ruolo” che sono collocati al vertice dei gabinetti e degli uffici legislativi dei Ministeri (così garantendo una vera separazione dei poteri ed eliminando la commistione tra magistratura e alta amministrazione); l’eliminazione della custodia cautelare per il rischio di reiterazione nel caso di reati non gravi. E infine l’abolizione dell’ergastolo (si vuole che la pena massima sia di 30 anni di reclusione). Insieme ai referendum sulla giustizia ci sono anche i quesiti che chiedono il divorzio breve, l’abolizione della pena detentiva per fatti di lieve entità in materia di stupefacenti, l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, la possibilità di lasciare allo Stato la quota dell’8 per mille di chi non esercita l’opzione, l’abrogazione del reato di clandestinità e infine la modifica delle norme discriminatorie che comportano la perdita del permesso di soggiorno per quegli immigrati che perdono il lavoro.Non sono referendum a favore di Berlusconi o contro Berlusconi sono semplicemente temi che sono stati e sono al centro delle nostre battaglie per una rivoluzione liberale nel nostro Paese.
Entro il 30 settembre bisogna raccogliere per ciascun referendum 500 mila firma, non sarà facile; intanto, mercoledì, i cittadini avranno la possibilità di conoscere e apporre la propria firma sui quesiti che vogliano sostenere, grazie alla presenza dei consiglieri comunali che hanno dato, per il momento, la propria disponibilità a svolgere il fondamentale ruolo di pubblico ufficiale autenticando le firme.
Intanto desidero ringraziare per questo primo incontro i consiglieri comunali Eugenio Neri, capogruppo della lista “Siena Rinasce, Giuseppe Giordano, consigliere della lista “Siena Rinasce” e il delegato del PSI Fabrizio Manetti che sostengono tutti o in parte i dodici quesiti referendari.
Rappresentano dodici proposte di governo. Propongono la responsabilità civile dei magistrati (rendendo più agevole per il cittadino l’esercizio dell’azione civile risarcitoria indiretta nei loro confronti); la separazione delle carriere dei magistrati inquirenti e di quelli giudicanti; la cessazione del fenomeno dei magistrati cosiddetti “fuori ruolo” che sono collocati al vertice dei gabinetti e degli uffici legislativi dei Ministeri (così garantendo una vera separazione dei poteri ed eliminando la commistione tra magistratura e alta amministrazione); l’eliminazione della custodia cautelare per il rischio di reiterazione nel caso di reati non gravi. E infine l’abolizione dell’ergastolo (si vuole che la pena massima sia di 30 anni di reclusione). Insieme ai referendum sulla giustizia ci sono anche i quesiti che chiedono il divorzio breve, l’abolizione della pena detentiva per fatti di lieve entità in materia di stupefacenti, l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, la possibilità di lasciare allo Stato la quota dell’8 per mille di chi non esercita l’opzione, l’abrogazione del reato di clandestinità e infine la modifica delle norme discriminatorie che comportano la perdita del permesso di soggiorno per quegli immigrati che perdono il lavoro.Non sono referendum a favore di Berlusconi o contro Berlusconi sono semplicemente temi che sono stati e sono al centro delle nostre battaglie per una rivoluzione liberale nel nostro Paese.
Entro il 30 settembre bisogna raccogliere per ciascun referendum 500 mila firma, non sarà facile; intanto, mercoledì, i cittadini avranno la possibilità di conoscere e apporre la propria firma sui quesiti che vogliano sostenere, grazie alla presenza dei consiglieri comunali che hanno dato, per il momento, la propria disponibilità a svolgere il fondamentale ruolo di pubblico ufficiale autenticando le firme.
Intanto desidero ringraziare per questo primo incontro i consiglieri comunali Eugenio Neri, capogruppo della lista “Siena Rinasce, Giuseppe Giordano, consigliere della lista “Siena Rinasce” e il delegato del PSI Fabrizio Manetti che sostengono tutti o in parte i dodici quesiti referendari.
Giulia Simi, membro della Direzione nazionale di Radicali Italiani