Il contributo del PD Città di Siena per le elezioni regionali
SIENA. Le prossime elezioni regionali saranno contestuali ad un momento di grandi cambiamenti istituzionali, i cui effetti avranno un impatto di lungo periodo sulla qualità della vita delle collettività dei cittadini della Toscana in generale e del territorio senese nello specifico.
Da un lato la modifica del Titolo V° della Costituzione, che di fatto supererà il concetto di legislazione concorrente e farà riappropriare lo Stato Centrale di alcune significative competenze; dall’altro la scomparsa della Provincia come ente elettivo intermedio, titolare di talune funzioni di programmazione e di gestione di servizi, comporteranno insieme una profonda ridefinizione di ruolo e funzioni della Regione.
In primo luogo è da evitare che la Regione “insegua” il governo in una logica di tipo “neo-centralista”, illudendosi che la centralizzazione regionale possa “compensare” la centralizzazione nazionale. Questa scelta sarebbe solamente ideologica ed avulsa da un’attenta e proficua lettura delle peculiarità che caratterizzano il nostro territorio, della sua economia, dei rapporti sociali e culturali, oltre che comportare un inevitabile impoverimento del tessuto di partecipazione e di associazionismo, che ad oggi costituisce ancora una vera e propria ricchezza per la collettività.
Il primo impegno sul quale il focus del nuovo governo della Regione Toscana dovrà concentrarsi è l’apertura di un confronto partecipato e basato sull’analisi approfondita delle dinamiche socio-economiche e sui livelli ottimali della “rete” di governo della territorio regionale, evitando il doppio pericolo costituito dai corporativismi localistici e dalla tentazione di una semplificazione accentratrice.
La Regione deve mantenere un ruolo forte di programmazione, evitando di imbrigliare e vanificare lo stesso sotto un’inutile accumulazione gestionale, per la quale non ha né le competenze né le dimensione ottimali, assumendo un piano di investimenti e di interventi sul territorio come modalità anticiclica di intendere il rapporto del pubblico con il territorio.
La Regione deve impegnarsi altresì a sostenere le esperienze di aggregazione dei comuni della Toscana Sud nei servizi pubblici, in particolar modo per quanto riguarda acqua e rifiuti, valorizzando il lavoro fatto – con grande fatica – e i modelli societari che vedono una presenza attiva delle amministrazioni locali. Prima di lanciarsi in ulteriori aggregazioni, che finirebbero per allontanare le sedi decisionali dal luogo di effettuazione dei servizi, è necessario valutare ciò che è stato fatto finora, anche nell’esperienza senese, soprattutto negli aspetti positivi di creazione di competenze e capacità sul territorio toscano.
In questo quadro Siena e la sua Provincia, nelle loro difficoltà rispetto alla vicenda MPS ma anche nella prospettiva dell’apertura di un nuovo percorso per un rilancio economico e sociale dell’area tutta, hanno nella Regione un fondamentale riferimento politico e nel neo nato COORDINAMENTO PER SIENA tra il presidente della Regione, il sindaco e il presidente della provincia di Siena uno strumento importante per il progresso del territorio e per realizzare un contributo significativo di Siena al governo regionale. Più in particolare, vi sono alcune questioni del programma del governo regionale della prossima legislatura che avranno un impatto profondo per i cittadini del territorio senese.
Investimenti per innovazione e messa a sistema delle imprese
La Regione Toscana deve esplicitare un piano per il sostegno a ricerca ed innovazione che aiuti le eccellenze esistenti sia la riconversione e l’aggiornamento del sistema delle aziende in difficoltà strutturali; la Regione espliciti da un lato le dimensioni e la priorità degli investimenti diretti nel quinquennio, dall’altro il quadro delle richieste al governo nazionale e le modalità con le quali ritiene di coinvolgere ed attuare investimenti privati e misure di progettualità comunitarie. In questo capitolo devono trovare adeguato spazio le questioni relative al Polo Biotecnologico Senese e nello specifico per realtà che: proiettano la nostra cittadina sul piano delle interazioni con grandi multinazionali leader del settore (Novartis-Glaxo); costituiscono, proprio per ridotte dimensioni e agilità di struttura (come dimostrato da analoghe esperienze di paesi anglosassoni di start-up innovative e di successo), moderne eccellenze nel campo scientifico: Fondazione Toscana Life Sciences, rete di zione nel settore della diagnostica, delle biotecnologie e dell’ICT rappresentano, pur nelle difficoltà della situazione attuale – che fa addirittura prefigurare il loro mero smantellamento – aggregazioni di capitale scientifico ed umano, il cui corretto utilizzo ha il potenziale per contrastare in maniera fattiva l’impoverimento socio-economico del territorio (Siena Biotech). Con il riferimento della Regione e dell’Università bisogna riuscire a recuperare quella capacità gestionale necessaria per dare sostenibilità e continuità a questi progetti.
Lavoro e formazione
Si chiede un esplicito impegno alla Regione a non separare, a seguito dei cambiamenti delle competenze, le politiche attive del lavoro da quelle della formazione. Le prime, infatti, non possono tornare ad essere un mero strumento amministrativo di certificazione, come lo erano in passato i vecchi uffici del lavoro, con l’aggravante che questo costituirebbe oggi nella situazione odierna la certificazione della liberalizzazione; formazione e politiche del lavoro sono due strumenti certamente da aggiornare, ma non da separare, e sui quali è necessario investire. La Regione dovrà inoltre aprire una riflessione concreta sul sostengo al reddito nel caso di perdita del lavoro, valutando la situazione che si determinerà a seguito dell’adozione dei decreti delegati sul jobs act; il rischio a breve termine è infatti che, da un lato, vengano meno alcuni strumenti che hanno ammortizzato le emergenze (cassa integrazione in deroga), mentre dall’altro lato i nuovi proclamati strumenti di copertura universale stentino ad essere attivati ed abbiano risorse largamente insufficienti rispetto ad una disoccupazione ancora crescente ed a livelli di emergenza sociale.
Sistema del patrimonio culturale e museale (TUSCANY)
Si chiede che il prossimo governo regionale definisca strumenti ed obiettivi della cooperazione di un sistema regionale museale e di valorizzazione del patrimonio storico-culturale; la già significativa attrattività culturale della Toscana può fare il salto di qualità dal semplice consumo turistico all’implementazione di una proficua e redditizia produzione culturale per la quale oggettivamente esistono spazi importanti di crescita. Se si ragiona nella logica del tenere insieme i due aspetti, che non devono assolutamente essere contrapposti, della fruizione dei beni e della produzione di cultura contemporanea e moderna, la messa in rete del sistema museale toscano, che comprenda anche scambio di competenze e supporto reciproco per la crescita, deve necessariamente includere anche il Santa Maria della Scala, sia per le proprie caratteristiche di museo attivo sia per la sua rappresentazione di una comunità cittadina e territoriale. Nell’ottica dell’impegno della Regione per la musica, Siena può offrire potenzialità di livello nazionale ed internazionale nel campo della formazione e della produzione a partire da tre istituzioni come l’Accademia Chigiana, l’ISSM Rinaldo Franci e il Siena Jazz che, attraverso una progettazione comune con il territorio, possono aprire all ‘innovazione e attrarre nuovi pubblici
Riorganizzazione del Sistema Sanitario Territoriale
Ciò che si chiede alla Regione non è una rivendicazione corporativa, del tipo manuale cencelli territoriale, ma di avere una coerenza logica sulle finalità del progetto. L’unificazione delle aziende sanitarie avverrà non tanto sulla base di una mera economia di scala, tutta da dimostrare per aziende di grande complessità nella produzione dei servizi, ma soprattutto nelle logica dell’ INTEGRAZIONE dei processi sociosanitari ospedalieri e territoriali. E’ soltanto con l’ integrazione che può essere vinta la scommessa di tenere insieme il contenimento di costi (peraltro già molto migliori della media nazionale) e la maggiore efficacia ed efficienza dei servizi per i cittadini. E’ in questo senso, per ragioni di coerenza del progetto, che si ritiene necessario non separare la futura azienda sanitaria territoriale di area vasta dalla ricerca e dell’alta specializzazione universitario-ospedaliera. Inoltre si ritiene indispensabile una maggiore responsabilizzazione di tutti gli attori, a partire dai Medici di Medicina Generale su Aggregazione Funzionale Territoriale, case della salute e società della salute, che non possono diventare delle piccole USL, ma devono essere appunto luoghi di erogazione di servizi, più vicini ai cittadini, aperti alla partecipazione ed inseriti stabilmente in una rete, come tali in grado di attivare la migliore assistenza in ogni punto di accesso al sistema regionale. Si richiede una valorizzazione delle liniche del nostro policlinico e un processo di decisivi investimenti in innovazione, dove ancora una volta sarà decisivo il sostegno della Regione alla nostra Università. Riposizionare la Regione Toscana sul territorio per riposizionare anche Siena con l’Università e i suoi saperi sarà un chiaro segnale di rilancio politico nel dibattito nazionale del valore moderno del pubblico e lo spirito nuovo di un accordo di programma con la Regione che segnerà il rilancio di Siena e del suo territorio. Questo è il nostro contributo per la TOSCANA DEL FUTURO.
L’Assemblea del PD Città di Siena, Circolo di S. Andrea, 11 marzo 2015