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SIENA. “L'Università di Siena è una delle eccellenze della Toscana, a livello nazionale e internazionale. Per questo merita attenzione da parte di tutte le istituzioni. Facciamo nostro l'autorevole appello del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano che, proprio dalla Toscana, ha richiamato tutti – e per primo il governo – a far sì che l'Università sia una priorità del Paese, nei fatti e non solo a parole". Inizia così l'intervento di Rosanna Pugnalini e Marco Spinelli, consiglieri regionali del Pd, sull'Ateneo di Siena.
"La Regione – dicono Pugnalini e Spinelli – in questi anni ha promosso politiche di sostegno e valorizzazione delle tre università toscane, continuando a investire nei servizi per il diritto allo studio, nella qualità della didattica e della ricerca. E' proprio in virtù di questa visione che la nostra Regione ha erogato all’Ateneo di Siena un finanziamento straordinario di 40 milioni di euro in 5 anni per la ricerca e, con il rogito notarile stipulato nelle scorse settimane, ha perfezionato l'acquisto del policlinico Le Scotte, per oltre 100 milioni di euro. La gravissima situazione debitoria dell'Università di Siena è stata stabilizzata con queste ed altre misure, a partire dalla vendita del patrimonio immobiliare, per aprire la strada a un piano di risanamento che sarà lungo e doloroso. Esprimiamo il nostro sostegno a tutta la comunità accademica, auspicando che l'ateneo sia al più presto nelle condizioni di varare un piano per la didattica e la ricerca e di siglare l'accordo quadro con i sindacati e i lavoratori per un'equa ripartizione dei sacrifici, che non possono ricadere sempre sui più deboli né trasformarsi in occasione di scontro politico".
“Il centrodestra – concludono i consiglieri regionali del Pd – dovrebbe apprezzare, sul piano istituzionale, l'impegno della Regione Toscana, senza il quale l’Università di Siena non sarebbe sopravvissuta e dovrebbe invece attivarsi, nell'interesse di una struttura di alta formazione che conta 1.600 dipendenti, affinché il governo mostri un segnale di interesse nei confronti di un'amministrazione, quella universitaria, che ricade sotto la sua diretta competenza e responsabilità. Serve un atto di chiarezza sul decreto di nomina del nuovo rettore, affinché ci siano interlocutori certi e legittimati a portare avanti il piano di risanamento".
"La Regione – dicono Pugnalini e Spinelli – in questi anni ha promosso politiche di sostegno e valorizzazione delle tre università toscane, continuando a investire nei servizi per il diritto allo studio, nella qualità della didattica e della ricerca. E' proprio in virtù di questa visione che la nostra Regione ha erogato all’Ateneo di Siena un finanziamento straordinario di 40 milioni di euro in 5 anni per la ricerca e, con il rogito notarile stipulato nelle scorse settimane, ha perfezionato l'acquisto del policlinico Le Scotte, per oltre 100 milioni di euro. La gravissima situazione debitoria dell'Università di Siena è stata stabilizzata con queste ed altre misure, a partire dalla vendita del patrimonio immobiliare, per aprire la strada a un piano di risanamento che sarà lungo e doloroso. Esprimiamo il nostro sostegno a tutta la comunità accademica, auspicando che l'ateneo sia al più presto nelle condizioni di varare un piano per la didattica e la ricerca e di siglare l'accordo quadro con i sindacati e i lavoratori per un'equa ripartizione dei sacrifici, che non possono ricadere sempre sui più deboli né trasformarsi in occasione di scontro politico".
“Il centrodestra – concludono i consiglieri regionali del Pd – dovrebbe apprezzare, sul piano istituzionale, l'impegno della Regione Toscana, senza il quale l’Università di Siena non sarebbe sopravvissuta e dovrebbe invece attivarsi, nell'interesse di una struttura di alta formazione che conta 1.600 dipendenti, affinché il governo mostri un segnale di interesse nei confronti di un'amministrazione, quella universitaria, che ricade sotto la sua diretta competenza e responsabilità. Serve un atto di chiarezza sul decreto di nomina del nuovo rettore, affinché ci siano interlocutori certi e legittimati a portare avanti il piano di risanamento".