Intervento del segretario generale CISL Riccardo Pucci. "Si deve realizzare un Patto per il lavoro che abbia al centro formazione, occupazione e protezione sociale"
SIENA. “A meno di sette giorni dalle elezioni europee abbiamo sentito parlare poco di Europa e di cambiamento in questa campagna elettorale. L’Europa deve cambiare. Non può più arrancare, restare sulla difensiva come ha fatto finora. Così com’è strutturata l’Unione europea rischia di non essere protagonista e competitiva sulla scena globale. Dobbiamo riportare al centro della discussione le politiche industriali in modo più pertinente, dando valore al lavoro. Per questo abbiamo bisogno di una Europa che racconti, rappresenti e sia più vicina alla vita ed al lavoro dei cittadini”. Lo sottolinea Riccardo Pucci segretario generale della Cisl Siena in vista delle elezioni europee dell’8 e 9 giugno 2024.
“Un’Europa costituente dove dovranno essere attuate riforme utili e necessarie. Il ruolo del futuro Parlamento come sede legislativa unica mentre è urgente accelerare sulla strada dell’integrazione economica e sociale, verso la realizzazione dell’unità politica e degli Stati Uniti d’Europa. Per rendere l’Unione più efficiente, coesa, solidale e rappresentativa. Più forte, autorevole e incisiva sulla scena politica mondiale.
Per questo l’Europa dovrà ascoltare e prestare attenzione a tante nuove situazioni come la gestione dei fondi del Pnrr prossimi alla scadenza del 2026, le nuove tematiche come Green deal, transizione ecologica, digitale, intelligenza artificiale ma senza che tutto il cambiamento ed investimento economico sia a carico dei cittadini. Ricordiamoci che la New generation finisce nel 2026, non va interrotta, ma occorre individuare nuove forme straordinarie di finanziamento.
Come ha detto il nostro segretario nazionale Luigi Sbarra “adesso è importante che chi poi sarà presente in Europa rappresenti l’Italia con un’Agenda che dovrà deciderà crescita e futuro del Paese”.
Proprio dalla nostra proposta, condivisa da tutti i partiti al governo, ci dovrà essere anche una nuova partecipazione europea, con un ruolo più partecipativo della nostra nazione. Si deve realizzare un Patto per il lavoro che abbia al centro formazione, occupazione e protezione sociale.