L'esponenete delle Lcs commenta le ultime uscite del candidato PD
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“A parte il fatto che le sue quotidiane prese di distanza da tutto ciò che è stato fatto a Siena negli ultimi dieci anni stanno diventando davvero stucchevoli e rappresentano il paradosso per chi come lui è stato pienamente addentro ad ogni scelta, dato che è bene ricordare la sua carica di segretario comunale del PD fino all’agosto del 2010 – dice Pucci – Ma ciò che scaturisce dalle sue parole è sostanzialmente la sua scarsa, per non dire assente, preparazione su come si amministra una città”.
“Ceccuzzi nel disperato tentativo di ripulitura della sua immagine continua a vestire i panni del più strenuo oppositore al sistema di cui, però, è stato sempre protagonista. Di recente ha affermato che a Siena per realizzare i tanti progetti del passato ci vorranno venti anni. Da un’affermazione del genere – prosegue il candidato al Consiglio Comunale delle Liste civiche senesi – l’unica cosa che si può trarre è che Ceccuzzi dà ragione alla coalizione che sostiene Gabriele Corradi quando dice che questa città è ferma e che necessita di uno slancio per ripartire. Il piccolo problema è che Ceccuzzi è stato uno dei maggiori artefici del blocco che ha frenato la crescita di Siena. Anzi, politicamente forse è quello che ricopre le maggiori responsabilità morali. Il funzionario di partito che è in lui, quello che non ha mai fatto un solo giorno di lavoro, scappa fuori al momento della risposta alla domanda “Dove pensa di reperire i soldi” per i progetti usciti dal suo libro dei sogni. La risposta di Ceccuzzi è molto semplice, ci penserà la Fondazione. Dove vive Ceccuzzi? Capisco che questa risposta è in linea con la sua richiesta di raddoppiare il finanziamento pubblico ai partiti, metodi che altro non sono che l’immagine della foresta pietrificata in cui Ceccuzzi è abituato a muoversi. Non gli è passato per la testa che oggi come oggi, per amministrare Siena, si devono studiare modi che vadano al di là della sua concezione che i soldi piovano dal cielo, cosa che solo chi non ha mai lavorato come lui può pensare? Dichiarazioni del genere, oltre a determinare l’incapacità a cimentarsi nel ruolo di amministratore pubblico rendono evidente a tutti il vero nervo scoperto di Ceccuzzi, quello di essere fuori dai tavoli che contano e che, quindi, è solo in grado di utilizzare le promesse come slogan elettorali sapendo che non sarà in grado di mantenerle”.
“Un dato che emerge dal fatto che il candidato del centrosinistra si limita a pontificare senza aver capito cosa sta accadendo intorno a lui. Ma – conclude Pucci – in fin dei conti, questo è il rischio che corre chi è fuori dalle partite vere che si giocano in stanze a cui lui non ha accesso”.