Gli enti sospesi tra riforme e crisi
SIENA. I Socialisti Senesi, preso atto dello stato di agitazione del personale (4.500 dipendenti) delle
province toscane, esprimono preoccupazione per il futuro di un Ente sospeso tra gli effetti della
riforma Del Rio e le conseguenze della crisi economica.
Nel ricordare come detta riforma abbia portato alla trasformazione delle Province in enti di secondo livello, con l’elezione del Presidente e di un Consiglio composto e votato da soli Sindaci e consiglieri comunali che esercitano le loro funzioni a titolo gratuito, si sottolinea altresì come la legge mantenga in carico alle nuove Province importantissime funzioni: la manutenzione delle scuole medie superiori, la gestione e la manutenzione delle strade provinciali, il trasporto pubblico locale su gomma e su ferro, la gestione delle politiche sull’ambiente.
Entro il prossimo 31 dicembre, poi, le Regioni dovranno deliberare su quali altre deleghe riprendersi o riattribuire alle stesse Province: un percorso, gestito in Toscana dall’appena costituito Osservatorio Regionale, che dovrà decidere sul riordino delle funzioni. Va del resto rimarcato il lavoro svolto finora dalle Province in settori di estrema rilevanza quali l’Agricoltura, la Formazione Professionale, i Centri Impiego, la Pianificazione territoriale, la Protezione Civile, il Welfare, le Pari Opportunità, il Turismo, le Risorse Faunistiche, l’Attività Venatoria ecc., un patrimonio d’esperienze che non deve essere disperso.
Due sono le principali questioni sulle quali i Socialisti Senesi pongono oggi l’attenzione: innanzitutto, come poter continuare a garantire ai cittadini del nostro territorio servizi fondamentali che hanno conseguenze anche sulla sicurezza delle persone (tipo la manutenzione di 1.700 chilometri di strade provinciali e quella degli edifici di tutte le scuole di secondo grado del territorio) con bilanci già ridotti negli anni e sui quali potrebbero presto abbattersi gli ulteriori, robusti “tagli” già contenuti nella Legge di Stabilità attualmente in discussione in Parlamento.
Anche alle nuove Province dev’essere garantita la possibilità di funzionare, se no, meglio chiuderle
del tutto. Chiaramente spetta anche ai loro nuovi Amministratori il compito di operare evitando sprechi, riducendo le spese superflue, ottimizzando le risorse a disposizione.
L’altra questione, importante, è quella che concerne la salvaguardia del lavoro per tutti i dipendenti delle Province, che solo a Siena assommano a 408 unità. La legge Del Rio stabilisce che il personale debba seguire la funzione anche in caso che la stessa venga ripresa o assegnata ad altro Ente (la Regione, l’Unione dei Comuni, i Comuni). Qui sarà fondamentale una responsabile azione di collaborazione tra i diversi soggetti istituzionali. Certo, viene di domandarsi, con una qualche (fondata?) preoccupazione, come tutto questo si possa armonizzare, ad esempio, con le ultime dichiarazioni del Governatore Rossi che ha appena annunciato ben 5.000 esuberi in Regione.
I Socialisti Senesi confermano che seguiranno a tutti i livelli e col massimo impegno una vicenda tanto importante, manifestando pieno sostegno sia al lavoro dei nuovi Amministratori che a tutti i dipendenti in carico alla Provincia di Siena.
Partito Socialista Italiano – Federazione Provinciale di Siena