Un appello a riflettere sui nuovi assetti istituzionali
“I Comuni e le Province, con lo Stato e le regioni – si legge nell’appello – rappresentano il tessuto territoriale del nostro Paese e sono regolati dalla Costituzione, che ne sancisce l’autonomia. Per questo motivo, riteniamo inaccettabile che la riforma delle Province sia stata inserita e immiserita in un decreto legge che ha come giusto obiettivo quello di salvaguardia della finanza pubblica, senza dare avvio a una seria riflessione sui luoghi di rappresentanza democratica. Le Province e i Comuni sono, infatti, presidi fondamentali di rappresentanza democratica e di servizio sui territori, sentiti e vissuti dai cittadini come dimensione naturale della loro identità di comunità. E’ per questo che crediamo che la ricerca di una nuova dimensione delle istituzioni vada perseguita tenendo insieme criteri di efficienza della funzione di governo svolta e di razionalizzazione della spesa pubblica ad una ancora maggiore riduzione dei costi della politica, sulla base di un profondo cambiamento nella gestione dei servizi, che devono meglio rispondere a una società in profondo mutamento”.
“E’ questo lo sforzo in più che oggi viene richiesto al dibattito politico – continua l’appello – attraverso scelte di livello costituzionale che, oltre al taglio dei costi portino ad una ridefinizione, con coraggio, delle priorità nel governo sociale, sperimentando nuove organizzazioni dei servizi che continuino a garantire universalità e pari opportunità nell’accesso. Pretendere di affrontare contemporaneamente la riorganizzazione dei servizi e quella delle istituzioni rischia di aprire vuoti pericolosi, minando la liberta dei cittadini e, quindi, anche la fiducia sociale. La Provincia, a Siena, è prima di tutto una dimensione socio – economica, storicamente consolidata che va ben oltre la stessa istituzione. Il legame che unisce i 36 comuni non si alimenta solo di un vincolo istituzionale, ma è sorretto da una stessa visione dello sviluppo locale che tiene insieme tutti i territori. Per questo istituzione e dimensione provinciale rappresentano per Siena un fattore di coesione e competitività”.
I sindaci dei 36 Comuni della Provincia di Siena: Lorenzo Avanzati (Abbadia San Salvatore); Roberto Pianigiani (Asciano); Marco Mariotti (Buonconvento); Piero Pii (Casole d’Elsa); Marcello Bonechi (Castellina in Chianti); Roberto Bozzi (Castelnuovo Berardenga); Fabio Savelli (Castiglione d’Orcia); Fabio Di Meo (Cetona); Gabriella Ferranti (Chianciano Terme); Ivano Minocci (Chiusdino); Stefano Scaramelli (Chiusi); Paolo Brogioni (Colle Val d’Elsa); Michele Pescini (Gaiole in Chianti); Maurizio Buffi (Montalcino); Andrea Rossi (Montepulciano); Bruno Valentini (Monteriggioni); Jacopo Armini (Monteroni d’Arbia); Mauro Cencioni (Monticiano); Antonio Loia (Murlo); Fabrizio Agnorelli (Piancastagnaio); Fabrizio Fè (Pienza); Lucia Coccheri (Poggibonsi); Alessandro Aterini (Radda in Chianti); Massimo Magrini (Radicofani); Emiliano Bravi (Radicondoli); Emiliano Spanu (Rapolano Terme); Franco Picchieri (San Casciano dei Bagni); Giacomo Bassi (San Gimignano); Michele Boscagli (San Giovanni d’Asso); Roberto Rappuoli (San Quirico d’Orcia); Roberto Burani (Sarteano); Franco Ceccuzzi (Siena); Maurizio Botarelli (Sinalunga); Alessandro Masi (Sovicille); Giordano Santoni (Torrita di Siena) e Roberto Machetti (Trequanda).