BUONCONVENTO. Il 28enne Stefano Caccavari, con il suo progetto Mulinum, sta rivoluzionando il mondo dei finanziamenti delle imprese: dopo aver riscosso un enorme successo in Calabria, lanciando una campagna di raccolta fondi su Facebook per salvare e dare nuova vita all’ultimo mulino in pietra, adesso promette di bissare la vittoria, stavolta a favore di un vecchio mulino in Val d’Orcia, precisamente nel comune di Buonconvento, in provincia di Siena. Merito del crowdfunding, una delle tecniche di finanziamento che negli ultimi anni sta diventando sempre più comune: una vera e propria raccolta fondi online, che – stando ai piani di Stefano – mira a raccogliere 1 milione di euro suddiviso in quote di 1.000 euro ciascuna, a favore di questo nuovo progetto.
Val d’Orcia: continua il progetto Mulinum
Mulini, dicevamo: è questo il chiodo fisso di Stefano Caccavari. Dopo aver salvato l’ultimo mulino calabrese in pietra, raccogliendo in soli 3 mesi circa 500.000 euro, adesso l’obiettivo diventa recuperare un antico mulino in Toscana, nella Val d’Orcia: stavolta, però, servirà 1 milione di euro. Puro filantropismo oppure intelligente imprenditorialità? Lo stesso Stefano ha ammesso che – dopo aver coltivato a lungo il sogno di trasferirsi negli USA per fondare una start-up digitale – ha scoperto nei mulini e nella produzione di grano la sua vocazione. Ed ecco com’è nato il progetto Mulinum, e come Stefano Caccavari è riuscito a creare un’attività grazie al crowdfunding.
Come finanziare una start up?
Il progetto Mulinum di Caccavari è un ottimo esempio di come una start-up possa essere avviata grazie ad una campagna di crowdfunding. Ma di cosa si tratta, nello specifico? Il crowdfunding è una vera e propria raccolta fondi che sfrutta il tam-tam su Internet, i social e delle piattaforme apposite per raggiungere le persone, disposte a contribuire in cambio di qualcosa. E quel qualcosa, nel caso di Mulinum, è una quota del mulino. Ma esistono anche altri modi per trovare finanziamenti per una start-up, il modo più tradizionale, è tramite i venture capitalist: che investono in aziende giovani con alto potenziale di crescita. Solitamente in questo caso, vengono richieste quote di proprietà in cambio di finanziamenti, e dunque trattandosi di accordi commerciali a tutti gli effetti, prima di stringere qualsiasi accordo, è sempre bene verificare la loro affidabilità creditizia e reputazione finanziaria, ad esempio richiedendo una visura camerale aggiornata. Poi, c’è il cosiddetto “Angel Investor”, così chiamato perché è un investitore che decide di finanziare un’impresa senza chiedere un ritorno nel breve periodo. È possibile mettersi in contatto con un angel investor tramite dei canali specifici come ad esempio, Golden Seeds o Investors Circle.
Le start up italiane da tenere d’occhio
In Italia sono tante le start-up potenzialmente in grado di raggiungere un valore milionario: ci ha pensato The Investment Observer a fornire una lista di quelle dal maggiore potenziale. Come ad esempio Moneyfarm, anche se in questo caso parliamo già di una realtà affermata nel mondo delle consulenze finanziarie online. Da citare anche start-up innovative come FindMyLost: un servizio app e social che consente di mettere in contatto chi perde e chi trova oggetti smarriti. Infine, vale la pena parlare anche di BeMyEye: un’app che probabilmente conoscete già, e che vi consente di guadagnare recandovi nei negozi indicati per testare la qualità del servizio vendita, agendo in incognito e fornendo successivamente un report.