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SIENA.Dal candidato sindaco Luigi De Mossi riceviamo e pubblichiamo. Il primo intervento è relativo alr rinvio a giudizio di Profumo e Viola a Milano, il secondo alla posizione del indaco Valentini sulla vertenza Bassilichi.
“Valentini ha affermato – a più riprese – quanto Alessandro Profumo e Fabrizio Viola siano stati bravi a gestire e salvare Banca Mps. Purtroppo questa mattina i due sono stati rinviati a giudizio con l’ accusa di aggiotaggio e falso in bilancio, pur se la Procura di Milano aveva chiesto il proscioglimento per entrambi.
Dobbiamo dire grazie al lavoro encomiabile, alla professionalità e caparbietà del collega Avv. Paolo Emilio Falaschi che agiva per l’associazione Buongoverno e che ho potuto apprezzare in ogni sfumatura essendo anch’io in quel processo difensore di diverse parti civili contro Viola e Profumo; con l’avvocato Falaschi ci siamo dati il cambio in udienza in un altro processo a Milano sempre per la vicenda Monte dei Paschi e sempre a tutela delle parti civili.
L’avvocato Falaschi è riuscito a tenere alta l’attenzione, anche mediatica, sul caso ed è riuscito ad evitare l’archiviazione davanti al Giudice delle indagini preliminari.
Adesso la nomina di Viola in Nexi, che accelererebbe le dinamiche occupazionali dei dipendenti di Bassilichi, appare ancor meno opportuna”.
Valentini e la vicenza Bassilichi
“Se il sindaco uscente non è credibile di governo figuriamoci se lo è di lotta. Bruno Valentini annuncia che sarà al fianco dei lavoratori della Bassilichi che il 27 aprile sciopereranno e si ritroveranno sotto la sede della Regione Toscana per un presidio. Questa è l’ennesima pensata del sindaco uscente che utilizza i problemi occupazionali creati dalle amministrazioni PD – il cui ultimo rappresentante è per l’appunto Valentini – per la propria campagna elettorale.
Cosa ha fatto in questi 5 anni da sindaco? Perché non ha tutelato e difeso i lavoratori attraverso un dialogo costante e costruttivo con i vertici dell’azienda?
Il modus operandi di Valentini è il solito: qualche selfie con i lavoratori in presidio, due o tre post sui social ma nulla di concreto per chi rischia di perdere il lavoro. Questa è una delle ultime banalità del sindaco uscente, il vero “banalino di coda del Pd”.