L'Associazione Pietraserena ribadisce: "Siena non ha bisogno di banchieri disinvolti ed aggressivi"
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Riceviamo e pubblichiamo dall’associazione Pietraserena.
SIENA. Dalle notizie che apprendiamo dalla stampa, appare sempre più probabile l’arrivo a Siena di Profumo come Presidente della Banca MPS.
Non riteniamo questa eventualità né un’opportunità nè una positività per la nostra Banca e per il nostro territorio, e avevamo sperato che questi “rumors” fossero strumentali e infondati.
Pur non volendo in alcun modo esprimere giudizi affrettati sul sig. Profumo, una prima analisi del suo curriculum, e delle ultime vicende che lo hanno caratterizzato, ci inducono a porre questa domanda? Con quale motivazioni ci vorrebbero far credere che il sig. Profumo sia la persona giusta per Siena, e per rilanciare i conti del mal gestito MPS?
La nostra Banca ha bisogno di un taglio netto con il passato recente, caratterizzato da scelte gestionali totalmente fallimentari; servirebbe una vera svolta, simile a quanto accaduto lo scorso autunno al governo nazionale. Totale discontinuità, di questo ha bisogno oggi il MPS.
Siena non ha invece bisogno di banchieri disinvolti ed aggressivi (i tempi delle acquisizioni imprudenti e della leva finanziaria spregiudicata sono per fortuna un triste ricordo del passato), ancora una volta estranei alla cultura del territorio, ma il candidato ideale dovrebbe avere caratteristiche diverse, nel senso di una comprovata esperienza, grande autorevolezza, equilibrio e giusta dose di umiltà; doti più ascrivibili a personaggi come Carlo Salvatori o Divo Gronchi, con quest’ultimo in possesso anche di specifiche caratteristiche di positiva “senesità”, visti i precedenti incarichi all’interno del MPS.,oltre a prestigiosi incarichi avuti da Banca d’Italia per il risanamento di realtà bancarie.
Chi c’è, e cosa c’è, dietro queste manovre, così poco attente e rispettose del territorio?
Vogliamo ricordare che, partendo dalla privatizzazione del MPS, passando dall’assurda acquisizione della Banca 121, per arrivare alla scellerata operazione Antonveneta, il tutto rifinito con le Presidenze, prima della Fondazione MPS e poi della Banca MPS, del grande contribuente PD Mussari (anch’esso oggi indagato), il partito che amministra Siena da oltre 60 anni ha precise responsabilità sulla drammatica crisi dei due Enti Senesi e dell’intero territorio; in poco più di dieci anni è stato distrutto un patrimonio quantificabile in oltre 15 miliardi di Euro, e ora, con questa ennesima assurda decisione, potrebbe essere scritta veramente la parola “FINE” al rapporto, storico e secolare, tra Siena e la sua Banca, confermando la nostra idea sul fatto che portare via il MPS da Siena fosse una precisa e “diabolica” strategia.
Ci rivolgiamo quindi anche all’attuale PD senese, auspicando che non si faccia più condizionare dai poteri forti esterni al territorio, e abbia finalmente il coraggio di prendere una decisione nell’interesse della Comunità Senese.
La nostra Associazione non intende accettare passivamente l’eventualità di perdere la nostra Banca, e si opporrà in tutti i modi e in tutte le sedi; ci auguriamo che altri partiti e movimenti, e soprattutto i dipendenti MPS e i cittadini, si attivino per difendere il futuro della Banca MPS e della Fondazione MPS.