Il top manager si dedicherà all'attività imprenditoriale
SIENA. In una lunga intervista al Corriere della Sera Alessandro Profumo, presidente di banca Mps, racconta come sarà il suo futuro. Dopo aver riepilogato il suo passato a Rocca Salimbeni.
Lascia una strada segnata per il suo successore dato che “con il superamento dei passaggi rappresentati da assemblea e aumento di capitale la parte più importante del risanamento della banca potrà dirsi conclusa” e sul cosiddetto aiuto di stato dato dai Monti Bond Profumo specifica che l’aiuto è stato restituito quasi completamente. E con gli interessi: esattamente 720 milioni, una prima tranche di 480 e una seconda di 240. Con il prossimo aumento di capitale restituiremo anche l’ultima parte dei Monti Bond. Lo scenario che abbiamo dovuto affrontare fu molto peggiore del previsto. E solo perché fummo ancora più pessimisti sul quadro macroeconomico che siamo riusciti a uscire dalle secche di una crisi che poteva essere fatale”.
Il manager ammette che non era sicuro che si potesse farcela, viste le condizioni in cui versava la banca. Ora Mps “segna un più 28% nel risultato operativo”, sottolinea. E ammette che un’aggregazione con un altro istituto è necessario: “pensare di farcela da soli sarebbe presuntuoso. Starà ai soci decidere – anche per la necessità di vedere il capitale investito remunerato – ma io non avrei dubbi”.
La rivelazione non è che la conferma di quaanto si dice da tempo: “«Sì, finito l’aumento di capitale, ritengo concluso il mio compito. Aiuterò, se mi sarà richiesto, i soci nella scelta del nuovo presidente. Sono sicuro che il Patto sarà in grado di identificare una persona di alto livello. Farò un po’ in ritardo quello che da tempo sto meditando. L’imprenditore. Vorrei costruire una struttura che fornisca capitali e assistenza a imprenditori medi che vogliano crescere e diventare grandi».