Castagna (Bpm): La fusione con Mps non è in discusione: è troppo grande per noi"
ROMA. Alessandro Profumo, presidente di Mps, conferma la sua volontà di lasciare il Monte. “Ho sempre lavorato avendo dei padroni e ora vorrei essere azionista di una cosa imprenditoriale con l’auspicio di fare una cosa utile al Paese per far crescere le imprese”, dopo aver gestito “la crescita di Unicredit e la ristrutturazione di Mps”.
“Tre anni fa mi è stato chiesto di dare uno mano a gestire una situazione complessa che è stata più complicata di quanto ci si aspettava. Credo che sia stai fatto un buon lavoro. Mi hanno chiesto di restare fino all’aumento di capitale che si concluderà questo venerdì e dopo avrò il piacere di fare qualcosa nel mondo finanziario perché il primo amore non si scorda mai”, ha concluso.
Rispondendo alla domanda del segretario della Fabi, Lando Sileoni, che chiedeva se dopo le fusioni ci saranno “esuberi zero”, Profumo ha risposto: “Penso sia impossibile. Non possiamo pensare che il processo di riorganizzazione sia a impatto zero”. Nel corso del dibattito all’Abi, Sileoni ha detto di condividere “in pieno quello che ha detto ieri Tito Boeri”, presidente dell’Inps sulla staffetta generazionale, che non va imposta per legge, aggiungendo che “i prepensionamenti forzati per legge, dal nostro punto di vista, sono delle contraddizioni nel mondo del lavoro che non accetteremo mai. Politiche drastiche di imposizione sono inaccettabili dal nostro punto di vista”.
E a proposito di fusioni, il consigliere delegato di Bpm, nel corso di un incontro con la stampa estera, ha spiegto che la realizzazione di una fusione a tre è “difficile” e per la banca il consolidamento si realizzerà, almeno inizialmente, “al 90%” con il coinvolgimento di un solo partner. L’aggregazione con un terzo soggetto, ha aggiunto, potrebbe essere considerata in una fase successiva, e Castagna ha sottolineato di non ritenere percorribile la strada di un’alleanza con Mps: “Lo escludo, è troppo grande per noi”.
Bpm ha nominato Lazard e Citigroup advisor per il processo di trasformazione in spa e la valutazione delle opzioni strategiche. Per i tempi di realizzazione, il cd ha puntualizzato che non si possono definire: “Non dipende solo da noi. Potrebbero volerci tre mesi o diciotto mesi”. L’obiettivo di Bpm è realizzare una fusione tra banche “forti”, ma che al momento non ci sono trattative in corso.