Nell'udienza di oggi (21 febbraio) altre opposizioni delle difese
MILANO. Nel processo in corso a Milano a carico degli ex vertici di Mps per i reati, contestati a vario titolo, di manipolazione del mercato, falso in bilancio, falso in prospetto e ostacolo all’autorità di vigilanza, è continuata la discussione tra le parti, con le difese che si sono opposte a una serie di costituzioni di parte civile già presentate nell’ultima udienza, che vanno ad aggiungersi alle 1200 costituite in fase preliminare. La discussione dovrebbe proseguire anche nella prossima udienza, poi i giudici decideranno quali parti ammettere tra le nuove.
La Caltagirone Editore e altre cinque società controllate da Francesco Gaetano Caltagirone non possono essere ammesse come parte civile nel processo, perché la richiesta è arrivata oltre i termini. L’imprenditore, attraverso le società Caltagirone Editore, Capitolium, Fincal, Finced, Mantegna e Soficos, era arrivato a detenere fino al 4,7% di Mps, diventando il secondo azionista della banca dopo la Fondazione Montepaschi. A gennaio 2012, poco prima dell’apertura dell’inchiesta su Mps, comunicò alla Consob la discesa sotto il 2% del capitale e si dimise dalla carica di vicepresidente e di consigliere di amministrazione di Mps, dato che preferiva investire in Unicredit, che stava facendo un aumento di capitale da 7,5 miliardi di euro.