Un giudizio possibile solo dopo un'analisi approfondita
A questo punto c’è solo da augurarsi un atto di responsabilità da parte di tutte le Amministrazioni Comunali che nelle ultime settimane hanno introdotto o stanno per introdurre l’ imposta di soggiorno. L’atto di responsabilità è, ovviamente, il ritiro dell’imposta, per non far gravare ulteriormente sui turisti dei costi che metterebbero le nostre aziende turistiche in forte difficoltà a mantenere quote di mercato.
E’ importante pero, come dicevo all’inizio, valutare tutta la manovra.
Ad esempio, è stata data evidenza alla riduzione dell’IRES grazie alla detrazione dell’IRAP, ma ancora non sappiamo con quali modalità ciò sarà possibile e quale sarà l’effettivo impatto sulla tassazione dei redditi di impresa. Una notazione particolare vorrei farla sulla norma che pone il tetto di 1000€ ai pagamenti in contanti. Atteso che per alcuni settori questo rappresenterà un problema non tanto ai fini fiscali o della tracciabilità ma più semplicemente per una questione di riservatezza e di privacy, il dubbio che viene è che questa norma rappresenti in realtà un regalo al sistema bancario. Molte fasce sociali, specie quelle con minore capacità di spesa, non hanno l’abitudine o l’attitudine all’utilizzo dei sistemi di pagamento elettronici. In parte deriva da una maggior confidenza e fiducia nell’uso del contante, in parte dai costi che gravano sull’emissione di bancomat, carte di credito, carte revolving e simili e, soprattutto, sulle operazioni transate. Mi aspetterei anche qui un atteggiamento responsabile da parte del sistema bancario per abbattere i costi delle operazioni svolte con la moneta elettronica, per evitare ulteriori erosioni tanto ai costi delle famiglie che delle imprese.
Infine una grossa delusione per l’assenza di interventi altrettanto sostanziosi sui costi della politica. L’imposizione di misure pesanti non è ancora una volta distribuita in modo equo. La cosiddetta “ casta “ vede praticamente invariati i suoi privilegi, i suoi vitalizi, le sue pensioni d’oro. E’ forse proprio ciò che manca nella manovra ad essere quello che più amareggia e che fa crescere il senso di frustrazione e di rigetto verso l’oligarchia che oggi occupa il Parlamento.
Daniele Pracchia- direttore generale di Confcommercio Siena