di Zelia Ruscitto
SIENA. Primarie: queste sconosciute.
Pare proprio che la filosofia della partecipazione, della politica che ritorna a prendere forza "dal basso", delle decisioni prese non piu' dentro le stanze delle segreterie, sia morta fanciulla.
Tutti pronti – dai simpatizzanti agli iscritti – a far sentire la loro voce per la scelta del candidato sindaco… ma rimasti ai blocchi di partenza con la penna in mano. Perplessi, smarriti di fronte ad una scena gia' vista, senza alcun aspetto di novità. Di quella novità che pure doveva marchiare a fuoco le scelte del nuovo Pd.
Invece, dopo le forzature per dare via alle primarie per decidere il nome del presidente della Provincia – i candidati, in questo caso, sono addirittura tre – nei comuni che si preparano a scegliere il sindaco, tutto tace.
Dalle segreterie comunali di Colle, Poggibonsi, Rapolano, Asciano, Cetona, Torrita, Monteroni, Casole d'Elsa – solo per fare un esempio – si sono alzate voci concordi sul nome da presentare ai cittadini: nessun dissenso.
La cosa che "puzza" è che anche in Comuni dove la volonta' di farle, queste benedette primarie, c'era, questa volonta' e' stata sottomessa, schiacciata da cavilli burocratici che, francamente, lasciano qualche dubbio oltre che l'amaro in bocca.
A Castelnuovo Berardenga, la presentazione delle firme e' stata fatta dall'assessore all'urbanistica Gianni Porcellotti, uomo da sempre tra i piu' attivi nel borgo chiantigiano. Una "mancata approvazione" alla sua candidatura a primo cittadino che viene da lontano, dalla precedente tornata elettorale. Ma, la scorsa volta, mancando le primarie, Porcellotti aveva abbozzato ed era entrato nella rosa della Giunta per sostenere Bozzi, Questa volta, forte della ventilata "partecipazione" aveva confidato nell'affetto dei suoi concittadini e nel sostegno che non gli avrebbero fatto mancare. Invece, niente. Le firme raccolte per la sua candidatura sono state considerate nulle: addirittura, pare che una firma che avrebbe potuto fare la differenza sia stata ritirata due giorni dopo la consegna della lista. Alla faccia delle regole democratiche.
Altro esempio di "partecipazione abortita" a Montepulciano.
Il sindaco uscente Della Giovampaola si sarebbe dovuto scontrare con l'attuale assessore all'urbanistica Andrea Rossi. Firme raccolte… ma, anche in questo caso, non conformi a quanto stabilito dal regolamento interno.
Dopo aver fatto ventilare una spaccatura interna al Pd locale – dai mal di pancia al botta e risposta sui giornali tra segretario comunale e candidato "non autorizzato" alle primarie – lo stesso Rossi, stupito dalle reazioni "risentite", si era affrettato a dire che lui neppure si sognava di rompere con la segreteria provinciale o comunale. La sua candidatura non era per rompere o per creare dissapori. Lui, nell'unita' del partito ci crede, come crede di stare nel giusto facendo uso di uno strumento che invita alla trasparenza e che rende accessibile alla gente la scelta di chi dovra' andare a gestire un territorio.
Nessun dissapore interno, dunque. Solo che questi ragazzi ci credevano proprio di poter vivere una stagione nuova, quella del confronto sincero, senza pressioni dall'alto, senza comitati di controllo, senza "freni" di segreteria.
Credevano di potersi mettere in gioco lasciando decidere ad una ampia maggioranza chi meritava di fare il sindaco. In caso di "sconfitta" avrebbero incassato il colpo con assoluta serenita', rinfrancati dal piacere di lavorare per un partito cresciuto e maturato anche attraverso questi processi partecipativi.
A ribellarsi a queste decisioni sono anche altri protagonisti della scena poliziana: a partire dall'assessore all'ambiente, Paolo Barcucci che, firmatario della lista che appoggiava Rossi, ha scritto una lettera ai rappresentanti locali del Pd in cui critica la decisione presa di annullare per due volte la sua firma "senza nessun reale sostegno a termini di regolamento".
"La democrazia e' stata mortificata proprio da coloro che dovrebbero esaltarla". Sono le parole dell'assessore Barcucci che scrive cosi' un degno epitaffio allo spirito innovativo che animava le primarie del Pd.
E mentre da Chianciano a Poggibonsi partiti di opposizione e associazioni di liberi cittadini mettono in atto processi partecipativi, nel Pd l'aria che tira e' sempre la stessa. Quasi tutti i sindaci uscenti ricandidati senza avversari e candidati nuovi decisi senza appello.
Ma forse, a Montepulciano, non e' ancora tempo di gettare la spugna. Forse c'e' ancora spazio per sperare.