
SIENA. In attesa delle nominew dell'Abi (per oggi è in programma un incontro dei saggi), ci sono movimenti nell'ambito bancario. Salza s'alza dal consiglio di gestione di Intesa San Paolo e lascia il posto all'ex ministro del tesoro Domenico Siniscalco (designato dalla Compagnia di San Paolo, primo azionista della banca). E Umberto Bossi vuole inserirsi nelle manovre delle banche del Nord, l'ha detto chiaro e tondo.
Come è noto, la designazione del presidente dell'Abi è in programma per la fine del mese, ma pare che non ci sia un decisione definitiva. E, a sorpresa, ma solo fino ad un certo punto, compare un terzo incomodo: Massimo Ponzellini, presidente della Banca popolare di Milano.
L'Abi ha sempre cercato di tenere i toni bassi, uno stile discreto, insomma, ma pare che sulla nomina del presidente si stia scatenando una contrapposizione dai toni abbastanza accesi. Contrapposizione che vede di fronte i gruppi maggiori. da una parte, e le banche popolari, le casse di risparmio, le banche di credito cooperativo e le private, dall'altra. I primi puntano su Giuseppe Mussari, presidente di Banca Monte dei Paschi, sostenuto da uno dei saggi (Alessandro Profumo, ad di Unicredit). Al contrario i "piccoli" giocano sulla continuità, sostenendo il rinnovo del mandato (e sarebbe il terzo) a Corrado Faissola, presidente di Banca Ubi. La scelta di Mussari vorrebbe dire una svolta da parte dell'associazione, Faissola è il simbolo della continuità, ma anche – secondo le "accuse" – di una sorta di immobilismo. L'associazione vanta un bilancio di circa 40 milioni e i grandi istituti sono quelli che sostengono le spese in maniera molto consistente, mentre i "piccoli" hanno un grande peso nelle scelte delle persone. Non sono mancate, da parte dei grandi, anche minacce non troppo velate e qualcuno paventa anche l'ipotesi di una scissione. Ma non è detto, se si troverà la quadratura del cerchio con Ponzellini.
Oggi, dunque, Alessandro Profumo (UniCredit), Enrico Salza (Intesa Sanpaolo), Alessandro Azzi (credito cooperativo), Giovanni Berneschi (casse di risparmio), Camillo Vanesio (banche private) incontreranno i candidati. Poi il comitato esecutivo voterà il nuovo presidente.
In tutto questo assume grande importanza la scelta che farà Giovanni Bazoli, presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo, che fu tra gli elettori di Faissola, e che finora non si è espresso. Ma – come si è detto – esiste una terza via con Massimo Ponzellini, che potrebbe mettere d'accordo i due "schieramenti" bancari.
Come è noto, la designazione del presidente dell'Abi è in programma per la fine del mese, ma pare che non ci sia un decisione definitiva. E, a sorpresa, ma solo fino ad un certo punto, compare un terzo incomodo: Massimo Ponzellini, presidente della Banca popolare di Milano.
L'Abi ha sempre cercato di tenere i toni bassi, uno stile discreto, insomma, ma pare che sulla nomina del presidente si stia scatenando una contrapposizione dai toni abbastanza accesi. Contrapposizione che vede di fronte i gruppi maggiori. da una parte, e le banche popolari, le casse di risparmio, le banche di credito cooperativo e le private, dall'altra. I primi puntano su Giuseppe Mussari, presidente di Banca Monte dei Paschi, sostenuto da uno dei saggi (Alessandro Profumo, ad di Unicredit). Al contrario i "piccoli" giocano sulla continuità, sostenendo il rinnovo del mandato (e sarebbe il terzo) a Corrado Faissola, presidente di Banca Ubi. La scelta di Mussari vorrebbe dire una svolta da parte dell'associazione, Faissola è il simbolo della continuità, ma anche – secondo le "accuse" – di una sorta di immobilismo. L'associazione vanta un bilancio di circa 40 milioni e i grandi istituti sono quelli che sostengono le spese in maniera molto consistente, mentre i "piccoli" hanno un grande peso nelle scelte delle persone. Non sono mancate, da parte dei grandi, anche minacce non troppo velate e qualcuno paventa anche l'ipotesi di una scissione. Ma non è detto, se si troverà la quadratura del cerchio con Ponzellini.
Oggi, dunque, Alessandro Profumo (UniCredit), Enrico Salza (Intesa Sanpaolo), Alessandro Azzi (credito cooperativo), Giovanni Berneschi (casse di risparmio), Camillo Vanesio (banche private) incontreranno i candidati. Poi il comitato esecutivo voterà il nuovo presidente.
In tutto questo assume grande importanza la scelta che farà Giovanni Bazoli, presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo, che fu tra gli elettori di Faissola, e che finora non si è espresso. Ma – come si è detto – esiste una terza via con Massimo Ponzellini, che potrebbe mettere d'accordo i due "schieramenti" bancari.