SIENA. Dal Circolo Sena Civitas riceviamo e pubblichiamo.
“Stupisce, rattrista e preoccupa quanto avvenuto orami sette giorni fa ad un nostro giovane, dove per nostro si intenda un figlio di Siena, città non abituata a certi fatti di cronaca che – uditi solo alla televisione – hanno riguardato periferie urbane degradate di grandi città o centri di provincia ma con un livello culturale e di qualità di vita ben diverso da quello che da sempre ha contraddistinto questa città.
Leggendo i quotidiani si può riassumere il fattaccio di Porta a Siena in poche parole: pestaggio, per altro tanto gratuito quanto ferino, ai danni di un ragazzo che ha fatto l’unico errore di manifestare dubbi sul senso civico di chi era intento a spaccare bottiglie contro un muro lasciandone, è lecito immaginare, i pezzi caduti in frantumi a terra, a danno di chiunque potesse passare dopo .
Il branco di sbandati, per quanto composto da tre soggetti stranieri su quattro, colpisce, ben prima, per due motivi: l’età, tre, infatti, sono minorenni e l’unico maggiorenne è, neanche a dirlo, italico!, e l’accanimento nei confronti della vittima; non deve passare inosservato, infatti, che l’aggressione si è svolta per ben due volte nell’arco della stessa mezza giornata, ndr in orario scolastico, almeno per i tre minori. Troppo facile, perciò, liquidare il tutto ricorrendo al bullismo, tanto di moda quanto sintomatico di una società allo sbando, anche e soprattutto in considerazione di quanto riferisce l’aggredito e cioè che atti simili sono frequenti e diffusi tra i suoi coetanei, quindi a livello di tessuto cittadino, e vedono le vittime tacere per paura di ulteriori rappresaglie o per quel senso di passivo sconforto e rassegnazione nei confronti del male che sembra contraddistinguere i ragazzi di oggi, costantemente bombardati e apparentemente sopraffatti dal brutto.
Nel prendere atto che il senso civico è sentimento ormai desueto, al pari del pubblico decoro e dello spirito di corpo contro atti incivili rivolti vuoi a persone che a cose, mentre tenderebbe a prevalere la legge della giungla, è impossibile non domandarsi cosa potranno mai diventare questi tre ragazzi, visto che ad oggi, per i comportamenti tenuti, palesano un’anima delinquenziale.
La zona, per la presenza della stazione, del centro commerciale e di alcuni enti è regolarmente frequentata da persone di ogni fascia di età, per i motivi più vari (pendolari, studenti, dipendenti, turisti, clienti delle varie attività del centro, tassisti) e nelle varie ore del giorno e della notte; è lecito e legittimo pensare che debbano tutti, nessuno escluso, cittadini e non, avvertire un senso di sicurezza che li metta in grado di circolare liberamente a Porta a Siena e in tutto il resto della città. Quello che emerge dal fatto singolo, infatti, è il tema della sicurezza e, ancor più, della sicurezza percepita dalla cittadinanza. La violenza non è né di genere né di età (bullismo) ma, esecrabile in quanto tale, resta ed è “ogni atto o comportamento che faccia uso della forza fisica (con o senza l’impiego di armi o di altri mezzi di offesa) per recare danno ad altri nella persona o nei suoi beni o diritti, quindi anche per imprese delittuose (uccisioni, ferimenti, sevizie, stupri, sequestri di persone, rapine)” e deve essere prevenuta e punita con decisione e con strumenti idonei. Telecamere e presenza attiva delle forze di sicurezza e di polizia municipale sul territorio sarebbero un ottimo deterrente per i malintenzionati ed uno stimolo a che la cittadinanza, per lo più costituita da fasce c.d. deboli, giovani ed anziani, riprenda fiducia e possesso di ciò che le appartiene.
Compito del Comune, infatti, non è solo/tanto sanzionare a posteriori, talvolta troppo tardi se si deve arrivare ad un pestaggio per mettere in atto adeguate misure di sicurezza, ma educare o, nel caso specifico, rieducare al senso civico e ad una civile convivenza che da sempre prevede rispetto delle regole, adeguata sanzione per chi contravviene, sostegno corale alla vittima, rimozione delle cause che hanno generato l’illecito.
Nel prendere atto del gesto di vicinanza che il Sindaco ha voluto concretamente manifestare alla vittima e alla sua famiglia, incontrandoli ed invitandoli a vedere il prossimo palio dal palazzo comunale, si ribadisce con forza il bisogno di vivere in tranquillità e con animo sereno questa città, che proprio sulle pareti del palazzo civico ha voluto dipingere il buono ed il cattivo governo, a monito – anche per le generazioni a venire – di come, tanto diversamente, si può (far) vivere una città. Siamo sicuri che con il dialogo (progetto outsider) , le sanzioni pecuniarie (comminate a sbandati che difficilmente pagheranno) e l’ordine di allontanamento dal luogo della condotta illecita si risolva il problema o sarebbe più incisivo un maggior presenza delle forze di polizia locale e non, strumenti di videosorveglianza e pene etiche, socialmente utili e, soprattutto, immediate?”