Riforma sulla sanità da rivedere, secondo i Riformisti
SIENA. “Abbiamo votato la sburocratizzazione della sanità, la riforma è partita e questo è stato un passo importante. Ridurre le aziende sanitarie è l’approccio giusto, ma poi bisogna vedere come procedere nel quadro di una riforma che deve ottimizzare risorse e salvaguardare i sevizi.” Lo ha dichiarato Marco Manneschi, portavoce candidato de “Il Popolo Toscano – riformisti 2020” questa mattina a Firenze in conferenza stampa assieme al consigliere candidato Marco Carraresi, al consigliere Gian Luca Lazzeri e al segretario regionale del PSI Graziano Cipriani.
I consiglieri candidati del Popolo Toscano hanno puntualizzato le loro proposte nell’ambito del riordino della sanità toscana, ricordando come ancora manchino all’appello 200 milioni di euro per il 2015 – bilanci preventivi ancora non adottati – e come la sanità debba essere meno “politicizzata”. Il principio della riforma è corretto: lotta incessante contro la burocrazia.
Questi i punti programmatici del Popolo Toscano per la sanità: pensionamento di personale non sociosanitario delle strutture amministrative e risparmio di risorse che possano andare a coprire i ticket di malati cronici e di persone anziane con redditi bassi; abolizione della tassa per la digitalizzazione nei ticket sanitari, impegno per rinforzare i presidi territoriali e mantenere la qualità nei piccoli ospedali; accorciamento delle liste d’attesa con tempi certi dell’erogazione del servizio dalla data della prescrizione medica. Una sanità più efficiente, meno burocratica, vigile e vicina ai cittadini.
La lista Il Popolo Toscano ha ricordato le conquiste fatte nella legislatura in scadenza, dalla battaglia per la legalità e l’osservatorio antimafia al supporto alle imprese, fino alla legge sul paesaggio e all’abolizione dei vitalizi. Dare fiducia al Popolo Toscano vuol dire proseguire sulla strada delle riforme che interessano la vita delle persone.