"I membri della Consulta giovanile possono essere considerati dei veri Ambasciatori per il Comune a cui dare voce ed autorevolezza"
SIENA. Sono svogliati, viziati, pigri, individualisti, giocano con il telefonino anche quando dormono e non hanno rispetto per la città. Questo è spesso il giudizio degli adulti sul mondo giovanile. Ma non è un’opinione sempre veritiera, perché ci sono esempi di giovani intraprendenti, talentuosi e determinati, futuri artisti, scienziati, economisti, albergatori, costruttori, giovani che hanno voglia di abbracciare la vita. Sono nati così, oppure sono il prodotto della società odierna?
La risposta non è semplice e la battaglia si combatte sia a casa che nella vita pubblica. Una cosa è certa: il Comune non può pensare di assolvere al suo dovere nei confronti dei giovani offrendo un concerto da 100mila euro. Può attivarsi per educare i nostri giovani alla vita pubblica, creando le premesse per un loro impegno ed uno strumento inutilizzato è la Consulta giovanile.
Si tratta di un organo consultivo del Consiglio Comunale a cui è rimessa la facoltà di presentare giudizi e proposte sulle delibere inerenti alle tematiche giovanili. La Consulta può rappresentare un punto di riferimento di informazione per i gruppi ed i singoli interessati ai problemi della condizione giovanile nei suoi vari aspetti: scuola, università, mondo del lavoro, tempo libero. Può raccogliere informazioni direttamente, con ricerche autonome, o a mezzo delle strutture amministrative comunali e promuovere dibattiti ed incontri.
I membri della Consulta possono essere considerati dei veri Ambasciatori per il Comune a cui dare voce ed autorevolezza.
Ci lamentiamo che spesso che i giovani non hanno le capacità per operare nel mondo reale?
Attraverso la Consulta, i nostri futuri Ambasciatori per il Comune possono sviluppare le capacità necessarie di dialogo, ascolto, analisi, negoziazione. Il Comune deve cogliere quest’opportunità per nutrire in loro la consapevolezza dell’importanza della cosa pubblica.
Sicuramente ne risulterà maggiore rispetto tra le parti, più orgoglio per il territorio, per le nostre ricchezze, maggiore appartenenza alla comunità e la soddisfazione che anche loro possono contribuire al processo governativo. Il Comune dev’essere il primo a credere nei nostri giovani e dare vita a un rapporto sinergico da troppo tempo ignorato e sottovalutato.
Monique Camarra per Massimo Sportelli Sindaco