Altro che stare fuori dalla banca: le tensioni pre-elettorali all'ordine del giorno
![](https://www.ilcittadinoonline.it/wp-content/uploads/originali/1344261013257.jpeg)
di Red – foto di Corrado De Serio
SIENA. Il Salento è caldo, non solo per i venti africani dalle sabbie roventi che colorano di sfumature rosse le case di calce bianca e tufo squadrato a mano. I locali dipendenti di MPS hanno alzato il tiro, arrivando a smuovere le poltrone della politica regionale. Lecceprima.it riporta la seguente dichiarazione: “Esprimo grande soddisfazione per l’approvazione unanime dell’ordine del giorno con cui il Consiglio regionale ha invitato la giunta regionale a farsi carico della preoccupante situazione in cui versano i 400 lavoratori (del locale Cog MPS, ndr). Occorre vigilare e fare di tutto per sventare uno scenario che rischia di aumentare ulteriormente il peso che la crisi sta operando sul fronte occupazionale del Salento. – spiega il consigliere Pdl Saverio Congedo – E’ urgente chiarire innanzitutto le reali intenzioni dell’azienda circa il futuro di lavoratori di provata esperienza e preparazione, cruciali per la storia dell’azienda. Le preoccupazioni dei sindacati e la prospettiva di spianare un nuovo terreno di precarizzazione, ci inducono ad invitare la Regione a svolgere un ruolo attivo nella vertenza.”
A Siena la Provincia non sembra tanto presente, e nemmeno la Regione a Firenze. Il silenzio del pur attivo presidente Enrico Rossi è a tratti imbarazzante. Nonostante l’ente locale sia un attore in campo grazie al deputato in Fondazione che gli spetta per diritto. Almeno registriamo una presa di posizione dell’opposizione Pdl: si tratta pur sempre della prima azienda regionale, caro presidente! Dalla venuta a Siena del 27 aprile per sostenere Ceccuzzi in odor di licenziamento e la dichiarazione su “E’ finito Babbo Monte” resa alla stampa l’11 maggio divenuta stantia, Rossi sembra non aver nulla da dire su esuberi e esternalizzazioni. Né altro si può ricavare dall’house organ “Toscana notizie”: forse essersi appiattiti sull’approvazione del Piano Industriale resa da Mancini impedisce una valutazione delle conseguenze? Trasferendosi poi in Piazza Duomo a Siena, riportiamo l’iniziativa Unisin verso il presidente Bezzini per un incontro. Il portale dell’Amministrazione però è malinconicamente indirizzato verso la “scoperta delle stelle con l’Unione Astrofili Senesi”: affascinante tema, certamente meno impegnativo. Che l’Amministrazione Provinciale si sia espressa senza esitazioni a favore del Tandem si sa; che si stiano creando crepe nel consenso lo dimostrano le prese di posizione di IdV, Siena Futura e Sel. Nel consesso provinciale si trasformeranno in iniziativa politica? La parola e i fatti dovrebbero adesso spettare a Antonio Giudilli e Roberto Renai. L’immobilismo dell’unica, e in procinto di smobilitare, amministrazione pubblica esistente a Siena è preoccupante. Dimostra lo stato di confusione in cui versa il partito di maggioranza relativa in provincia. Da una parte figlio della confusione elettorale che c’è a Roma tra le direzioni nazionali dei partiti. Dall’altra figlio della rivolta della base, che ha capito che un ciclo di amministratori locali poco competenti è arrivato al capolinea. Nel mezzo i cittadini, che subiscono le ire dei tempi. C’è anche un possibile tracollo elettorale da evitare: che da qualche parte ci sia una testa alla ricerca del piano B? Eppure Profumo aveva detto chiaramente “Il mio ruolo deve essere proprio quello di rendere immune la banca dalle influenze esterne, della politica o di altro, che possono solo fare male”. Ma il gioco è troppo grande, e lui stesso pare sempre di più avere una carriera in prospettiva che lo attenderebbe nei palazzi romani da qui a breve.