Gli interventi di Paolo Marcheschi (Fratelli d’Italia), Monica Pecori (Gruppo misto-Tpt), Elisa Montemagni (Lega), Tommaso Fattori (Sì-Toscana a Sinistra), Ilaria Giovannetti (Pd), Monia Monni (Pd)
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FIRENZE. Si è tenuto questa mattina (24 luglio), il dibattito in Consiglio regionale dopo la comunicazione della Giunta su “La nuova politica sui rifiuti in Toscana in una logica di economia circolare”.
“La svolta ambientale annunciata dal presidente Rossi già da più di un anno si comincia a intravedere. La vera svolta non è bruciare, ma gassificare”. Ha aperto così il suo intervento Paolo Marcheschi (Fratelli d’Italia), che ha definito la comunicazione resa dall’assessore regionale Federica Fratoni come la “continuità assoluta con una serie di errori già fatti che ci ha portato ad una carenza di impianti”, e tra questi errori ha indicato la “spinta alla quantità di raccolta differenziata invece che alla qualità della differenziata”. La svolta ambientale annunciata dalla Giunta, per il consigliere di opposizione “fa un po’ sorridere”, altro non è che una “serie di ovvietà peraltro già note”. Sul progetto di bioraffineria di Eni: “Non sono contrario alla tecnologia e all’innovazione, ma vorrei capire i costi di un impianto così imponente che dovrà essere alimentato sempre. La politica si piega a un progetto sperimentale, prima di piegarci agli interessi di una multinazionale, vorrei saperne molto di più e avere garanzie che i soldi pubblici vengano investiti non in una scommessa, ma in una tecnologia che funziona e dà delle risposte”, ha proseguito Marcheschi. E, ha concluso, “se Eni vuole fare della Toscana un polo avanzato, non credo si accontenterà di un solo impianto”.
Monica Pecori (Gruppo misto-Tpt) ha rilevato che “nella comunicazione si fa riferimento solo ai rifiuti urbani, che però rappresentano solo un sesto di quelli prodotti, mentre sarebbe bene prendere in considerazione anche gli altri tipi, a partire dai rifiuti provenienti dalla depurazione delle acque reflue”. Inoltre “si ammette che l’obiettivo per il recupero dei rifiuti non sarà raggiunto, quando alcuni Comuni lo hanno superato; si tratta dunque di insistere attuando le politiche giuste, e di impedire che ogni gestore applichi i suoi metodi fantasiosi di raccolta differenziata”. Infine Pecori ha insistito sulla necessità di dare conto anche dei rifiuti speciali prodotti dai grandi distretti, “altrimenti è impossibile parlare seriamente di economia circolare. Se non si conoscono nemmeno le cifre, il ciclo non può essere garantito”.
Secondo Elisa Montemagni (Lega) “è stata fatta un bel po’ di confusione. Per noi si può parlare di vittoria quando i territori possono decidere, non quando si impongono loro le strategie da seguire. In realtà si continuano a proporre politiche che non sono risolutive”. Riguardo all’impianto proposto da Eni, per la consigliera “non è chiaro che cosa farci. Si tratta di un impianto sperimentale e non è saggio basare una strategia su un’operazione che non si sa nemmeno se, quanto e come funzionerà”. “L’obiettivo deve essere quello di mandare meno roba in discarica – ha proseguito Montemagni – non quello di abbattere i termovalorizzatori, che presentano pochi rischi per l’ambiente. L’esempio da seguire, perché è il migliore in assoluto, è quello del Veneto”.
Tommaso Fattori (Sì-Toscana a sinistra) ha dichiarato di “concordare al 95 per cento con la proposta di risoluzione presentata dal Pd, molto meno con la comunicazione della Giunta, che annuncia una svolta di Pirro”. “Si propone infatti – ha proseguito il capogruppo – di inaugurare una stagione di impianti di bio-raffineria o gassificatori, che comunque prevedono che i rifiuti debbano essere bruciati. E questo è l’esatto contrario rispetto alla filosofia di base dell’economia circolare, che invece stabilisce che nulla debba essere distrutto, ma che tutto vada riutilizzato”. Per quanto riguarda Case Passerini “è un traguardo storico, ma per il resto assistiamo solo a un mezzo passo in avanti”. È grave, per Fattori, che “non si faccia accenno alla necessità di sostenere l’innovazione tecnologica, che produce esempi molto interessanti, come l’impianto a Treviso che tratta i pannolini, o il riciclo dei rifiuti Raee”. Grave, infine, che “non si provi a fare uno scatto per raggiungere in pochi anni quota 80 per cento di raccolta differenziata e la si rimandi al 2030. La tariffazione puntuale in questo senso è un ottimo acceleratore”.
Ilaria Giovannetti (Pd) ha espresso apprezzamento per la politica annunciata dalla Giunta regionale e ha voluto sottolineare la preoccupazione del territorio da cui proviene “riguardo agli scarti delle cartiere”. “Realizzare un impianto per trattarli è una soluzione che preoccupa tutti, sia per il traffico che si creerebbe che per la qualità dell’aria”. “Il Consiglio regionale – ha ricordato Giovannetti – ha già detto no all’ipotesi di un impianto a Fornaci di Barga. Non è una soluzione al problema, mentre è importante avviare un tavolo di confronto per cercare la strategia migliore”.
“Noi condividiamo il contenuto della comunicazione e l’idea di vedere nei rifiuti una risorsa da valorizzare” ha detto Monia Monni (Pd). Per questo, ha spiegato, il gruppo Pd ha presentato una proposta di risoluzione in cui vengono avanzate una serie di proposte concrete e puntuali. Tra le proposte quella di “ridisegnare la governance dei rifiuti, in modo da portare a livello regionale la pianificazione e di rafforzare il ruolo degli enti locali sulla scelta e la gestione del servizio, esattamente come succede in Veneto”. Ancora, la necessità di “adottare una nuova legge quadro in materia, per adeguare il sistema alle numerose novità che sono intercorse negli ultimi anni”; di “convocare un tavolo per la produzione ecocompatibile, vero snodo per l’economia circolare”; di “investire sulla formazione”. Secondo la consigliera, inoltre, si deve puntare a “misurare, oltre il tasso di raccolta differenziata, quello di riciclo effettivo, altrimenti non si ha un quadro reale della situazione” e a “programmare un centro regionale del riciclo, per investire su progetti in un settore in continua evoluzione”. Infine, riguardo alla bioraffineria, Monni ha affermato che il Pd “sostiene le posizioni dei sindaci di Livorno e di Collesalvetti; c’è interesse per un’operazione che deve però garantire la salvaguardia ambientale, dell’occupazione e l’efficacia, nell’ottica della nascita di una filiera”.