"Per procedere alla rinascita di Siena non si può prescindere da una "stagione della verità"
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SIENA. Per dare davvero inizio ad una rinascita di Siena non si può prescindere dal promuovere una “stagione della verità”.
La verità è indispensabile per ripartire; questa comunità ha patito troppi errori e menzogne fino a scivolare nella tragica ironia di non distinguere più i sentieri visibili da quelli immaginari.
Non si può restare ancorati al passato, è vero, occorre guardare avanti e impegnarsi per rendere migliore il nostro presente e il nostro futuro. Ma non è possibile ignorare il passato dal quale è scaturita la realtà in cui ci troviamo a vivere oggi, proprio come non è possibile ignorare i danni che ne sono derivati.
Chi ha mentito in passato continua a fare lo stesso mestiere oggi: per compiacere o per “piacersi”. Oppure, peggio ancora, ha mistificato la realtà con lucidità luciferina.
Perché non si riesce a sapere chi ha contribuito a distruggere una banca plurisecolare che scoppiava di salute, con un solido patrimonio e una considerevole liquidità? E chi ha condotto la Fondazione MPS ad un declino che ha rischiato di essere quasi irreversibile?
Cosa è accaduto alla Siena Biotech? All’Enoteca Italiana? Alla Sansedoni Spa? E all’Università degli Studi di Siena?
Noi chiediamo la verità, considerato con amarezza che il sindaco di Siena non ci ha neppure provato. Lo aveva promesso: aveva promesso di portare alla luce tutte le scellerate azioni che avevano portato all’esproprio dei beni più preziosi della città!
Ma l’operazione verità non deve fermarsi solo a questo: è importante, per operare in difesa di quanto ancora Siena possiede, fare una fotografia esatta della situazione attuale. Per fare questo è necessario garantire trasparenza.
E’ il momento di ristabilire gli equilibri, di ricostruire un rapporto fiduciario tra chi amministra e chi è amministrato. Basta con le decisioni prese in stanze chiuse. Basta con accordi di comodo e nomine conseguenti. Al primo posto deve tornare la competenza, il merito, la professionalità e la capacità perché il compito da svolgere è quello di rilanciare una città che, fino ad oggi, è stata schiacciata da logiche indifferenti alla difesa del bene della collettività.
Per garantire il cambio di passo, per opporsi ad una consuetudine difficile da scardinare, chiedo ai giovani, a quelli che fino ad oggi sono stati a guardare quello che altri decidevano per loro, spesso contro di loro, di farsi avanti ed impegnarsi attivamente per portare aria nuova, nuove idee e nuove energie al servizio di Siena. Lo so: diversi candidati hanno fatto lo stesso appello. Alcuni hanno fatto manifesti rivolti ai giovani, altri hanno promosso l’ingresso dei giovani nella lista, per attrarre i coetanei.
Io chiedo a chi ha la mia età ed a chi ha meno anni di me, di non lasciarsi ammaliare da false promesse di rapporti paritari; di non credere a chi vuole usare i giovani solo per tirare l’acqua al suo vecchio mulino. Io chiedo di avere al mio fianco non servitori di chi rappresenta il potere ma interlocutori certi di chi rappresenta le verità in tutte le sue sfaccettature. Io ho fatto scelte difficili, ho seguito la mia coscienza e la ferma convinzione che il mio esempio poteva essere utile a svegliare l’interesse e l’entusiasmo di altri. Io credo che cambiare sia possibile e spero che altri come me ci credano.