Continuano le cattive sorprese della passata gestione

La prima considerazione da fare è che, a quasi un anno di distanza dall’arrivo del Dr. Viola al MPS, prima come DG e poi come AD, e a più di 7 mesi dall’insediamento del Dr. Profumo come Presidente, escono ancora nuove cattive sorprese da operazioni del passato.
Ci piacerebbe sapere quanto ancora la Città dovrà attendere per sapere fino in fondo tutte le verità sulla cattiva gestione del precedente CDA, a partire dalla pubblicizzazione del contratto di Antonveneta, cosa da noi più volte richiesta.
Ci piacerebbe anche conoscere i nomi di coloro che hanno effettuato le scelte risultate nefaste per la Banca MPS, per la Fondazione MPS e per l’intero territorio, siano essi esecutori o eventuali “mandanti”; sarebbe importante sapere se questi signori hanno agito in loro autonomia, oppure hanno avuto l’autorizzazione (o l’ingiunzione?) di organi superiori e/o dello stesso CDA, e se sono ancora in servizio oppure sono rientrati nei licenziamenti degli ultimi mesi.
Ma la cosa più importante è capire se gli azionisti di riferimento, in particolare la Fondazione MPS, si faranno carico di perseguire tutti gli atti ritenuti opportuni per un’azione di responsabilità nei confronti degli esecutori di operazioni così poco accorte. Non è accettabile che tutte queste errate operazioni, probabilmente derivanti dalla scellerata operazione Antonveneta, non abbiamo ancora alcun responsabile.
La Città, e i dipendenti, che, per colpa di questi signori, ora si trovano in inedite e drammatiche difficoltà economiche e sociali, hanno il diritto di sapere con chiarezza come sono andate veramente le cose, quale sia l’attuale reale situazione della Banca MPS, e i nomi ed i cognomi dei responsabili di questo che sembra un interminabile disastro. Questo non servirà certo a ripianare i debiti apportati alla Banca e alla Fondazione MPS, ma ci sembra il minimo atto di rispetto verso una Comunità che vede stravolto e pesantemente involuto un sistema di vita al quale era abituato ormai da molti anni, e che, senza questi errori, avrebbe continuato a caratterizzare il nostro territorio.