"Le dichiarazioni di Profumo sulla mancata conferma all'Abi offendono Siena"
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SIENA. Dall’Associazione Pietraserena riceviamo e pubblichiamo.
“La mancata conferma di Mussari alla guida dell’Abi sarebbe un danno per il sistema bancario e non sarebbe una bella cosa per Banca MPS”: parole dell’attuale presidente di Banca MPS Profumo, intervistato dalla giornalista Lucia Annunziata.
Per molti Senesi certe dichiarazioni appaiono incomprensibili, se non offensive. Chi ha assistito al disastro patrimoniale del Monte dei Paschi, che ha chiuso l’ultimo bilancio con un passivo di 4 miliardi e mezzo sotto la presidenza Mussari, coinvolgendo nella crisi la Fondazione MPS e tutto il territorio, proprio non sa spiegarsi quale altro tipo di ‘danno’ si potrebbe avere dall’uscita di scena dal mondo finanziario di un uomo che ha ammesso di essere estraneo a quel tipo di mestiere.
Eppure sembrerebbe che qualcuno vorrebbe riconfermare Mussari alla presidenza dell’Associazione delle Banche Italiane. Per quali meriti, ai più appare ignoto. Né è lo stesso presidente Profumo a chiarirlo: si limita a dire che “la mancata conferma sarebbe un danno al sistema bancario e al MPS”. Sarebbe interessante capirne il motivo. La frase appare sibillina.
A voler ragionare niente giustificherebbe la conferma di Mussari a capo dell’ABI, dopo il disastroso risultato di esercizio del MPS portato all’ultima assemblea degli azionisti. Un’occasione dove il Presidente del collegio dei Sindaci revisori di MPS, ha ammesso – pubblicamente – che “il valore della banca Antoveneta era di 2,3 miliardi e fu acquistata per oltre 9 miliardi”, un prezzo apparso ai più poco “appropriato” e su cui ci sono accertamenti giudiziari in corso: una delle tante discutibili operazioni avallate da Mussari, e principale causa della crisi MPS. Debole è apparsa la difesa dell’avvocato ‘prestato alla banca’: “puniti oltre i nostri demeriti”.
Le domande che molti in città si fanno sono queste: saprà tutelare Mussari gli interessi del sistema bancario italiano, visto che in pochi anni, dopo secoli di gloriosa storia, ha portato alla crisi la banca che presiedeva, che era la più antica, la più solida e la più liquida del sistema? I risparmiatori, le imprese e gli operatori si sentiranno sufficientemente garantiti da un sistema creditizio con a capo un uomo che ha fatto registrare questi risultati? Quale danno al ‘sistema bancario e socio economico’ può essere causato dalla mancata riconferma di Mussari? E altrimenti: quali meriti e quali competenze possono essere fatte valere? Risulta al vero che Mussari ha già un avviso di garanzia per la vicenda Ampugnano e che è aperta un’altra indagine sulla Banca da lui presieduta in questi anni?
E’ legittimo che la gente abbia certi dubbi, come è legittimo e auspicabile che qualcuno dia delle risposte, anche sulle parole di Profumo, a partire dalla Fondazione MPS e dal Comune di Siena, nominanti lo stesso Profumo. Perché proprio non si trova una ragione a ‘premiare’ chi non si è mostrato all’altezza della situazione. Tanto meno si capisce come mai a scontare gli errori di chi ha determinato scelte alla prova dei fatti fallimentari siano i dipendenti della Banca e i cittadini del territorio, ovvero le persone senza alcuna responsabilità. Appare assai preoccupante infatti che il presidente Profumo, pur parlando di ‘estrema ratio’, prefiguri comunque scenari di esuberi, cessione di asset e chiusura di filiali. Gli errori e le sopravvalutazioni sono stati altrove. E non è difficile capire dove”.