L'Asssociazione analizza tutti i problemi dlla città
SIENA. Dall’Associazione Pietraserena riceviamo e pubblichiamo.
“Con i recenti avvenimenti, sia politici che economici, che hanno sconvolto la Città, ci auguriamo di dire “addio”, finalmente, a quello che qualcuno ha definito “groviglio armonioso”, e con le dimissioni del Sindaco, la cui maggioranza e’ implosa non per ragioni ideologiche o per il bene cittadino, bensì per un’ulteriore lotta per le poltrone, ci troviamo ad affrontare nuove situazioni e problematiche per riportare la Città al suo giusto decoro e alla giusta dimensione sociale ed economica. Per fare questo occorre percorrere la strada da noi sempre indicata; un vero rinnovamento di uomini e metodi basato su onesta’ politica, attenzione alle competenze e assoluto disinteresse personale a favore della cittadinanza tutta. Ci sono da affrontare temi fondamentali che dovranno ridare il giusto assetto economico alle istituzioni, cosi’ gravemente colpite, ed ai cittadini.
Come sempre il tema economico girerà intorno alle sorti della Banca e soprattutto ad una indifferibile modifica dello statuto della sua Fondazione, che ridia un ruolo prevalente al Comune di Siena sull’indirizzo e sulla corretta gestione dell’Ente. Sulla sorte del Monte Dei Paschi, una sorte da noi ampiamente prevista da anni, vediamo ora tutti più realisti, con una Fondazione che, grazie alle scelte errate degli Organi Amministrativi (da sostituire immediatamente), dopo aver contratto debiti, potrebbe scendere ben sotto l’attuale 33%, con una governance della Banca tutta da scoprire.
Il nuovo Piano Industriale 2011-2015 appare di estrema durezza, prevedendo tra le altre cose ulteriori svendite di importanti asset, chiusura di 400 filiali (pagate fino a 10 milioni di Euro cadauna) e 4.600 esuberi nel personale, per non parlare di un possibile nuovo aumento di capitale; un vero “bagno di lacrime e sangue”, che rischia di aggravare la crisi della Città e dei suoi cittadini, e degli stessi dipendenti MPS. Su questo tema ci esprimeremo, come al solito, dopo aver proceduto ad un’analisi approfondita dei provvedimenti; l’unica cosa certa, che pretendiamo subito dal nuovo CDA, è di fare un quadro reale della situazione e procedere con un’azione di responsabilità nei confronti di chi ha operato con scelte da più parti definite scellerate.
Ci sono però anche altri temi importantissimi che intendiamo affrontare con i cittadini, che hanno vitali risvolti economici, quali quello di un forte incremento del turismo, in tutte le stagioni, e quindi anche nel periodo invernale.
Occorrerà uno sfruttamento adeguato del Santa Maria della Scala e di tutta la rete museale, la creazione di eventi adeguati a livello culturale, storico e artistico che contraddistinguano e valorizzino la nostra cultura, il nostro patrimonio ed il nostro territorio. Occorrerà dare vita ad un incremento dei rapporti commerciali, cercando di rivitalizzare e riordinare zone della Città troppo trascurate a abbandonate anche a livello di vivibilità e sicurezza pubblica.
Ugualmente occorrerà ripulire le strutture e gli enti pubblici e le loro partecipate da tante inutili, costose clientele parassitarie, che determinano solo sprechi a vantaggio di poche persone e pochi gruppi che con le loro rendite di posizione hanno determinato maggiori costi alla comunità e ai cittadini che per primi ne subiscono le conseguenze con l’innalzamento di costi e addizionali.
Occorrerà poi che anche tra l’Università ed il Comune venga ridato corso ad una collaborazione diversa e fattiva a vantaggio della Città basata sul principio di non incrementare le spese ma di riprendere iniziative culturali di ausilio per entrambe le istituzioni e le categorie economiche; le fonti di finanziamento per fare ciò potrebbero essere reperite con l’utilizzo di almeno la meta’ dell’imposta di soggiorno recentemente approvata, che essendo tassa di scopo, deve essere correttamente utilizzata.
Sulla sanità il problema è ancora più complesso, ma diciamo sin da ora che non e’ tollerabile che un ospedale che per secoli e’ stato un fiore all’occhiello ed il simbolo della sensibilità civica nei confronti dei cittadini e del mondo, sia oggi ridotto all’ombra di ciò che era, ancora a causa di nepotismi, clientele, raccomandazioni, concorsi ed incarichi dubbi, anzi che basati su meriti effettivi e preparazione scientifica.
Ci sarà poi da affrontare un problema sociale di grande portata per tutti i Senesi e cioè il rapporto tra il Comune e le Contrade e tra le Contrade ed il Palio, rivedendo tutta una serie di meccanismi e rapporti che restituiscano alle Contrade la loro autonomia e la loro veste più tradizionale, rifacendo delle stesse il primo e più grande organismo sociale e di solidarietà tra le persone e tra le persone e la Città e non organismi troppo dipendenti dal Comune e dalla politica, cioè da chi comanda, come invece e’ avvenuto negli ultimi 20 anni.
Ritroviamo la nostra Senesità e responsabilità civica e civile, ed i cittadini ritrovino il loro vero ruolo in tal senso anche all’interno delle Contrade . Ricominciamo ad applicare le regole che ci hanno tramandato nei secoli ed eliminiamo comportamenti e protagonismi che hanno determinato, a nostro parere, un deterioramento della Festa, portandola, come modello, sempre più verso paliotti, o informali corse di cavalli, di altre località prive di qualsiasi attinenza storica con la nostra e che sono divenuti invece uno pseudo modello di ciò che sta accadendo al nostro Palio. Svegliamo quindi le nostre coscienze di cittadini per l’amore di una patria che rischia di scomparire con la complicità di tanti e con troppi silenzi, spesso giustificati con l’alibi banale che il progresso ,(ma questo non lo e’ ne’ lo e’ stato), non si può fermare.
Per operare concretamente in queste direzioni rilanciamo quindi la proposta di un Partito dei Senesi, ovvero un nuovo soggetto politico che miri a raggruppare chi veramente vuole cambiare Siena, anteponendo questo progetto a specifici ideali politici e alla smodata voglia che qualcuno ha di mettere proprie bandierine; dobbiamo agire in modo costruttivo e innovativo, nell’esclusivo interesse del bene comune”.