La presenza di consiglieri "privati" visto come un segnale positivo
SIENA. Va dunque in archivio anche l’ultima assemblea del MPS.
Un’altra assemblea importante, con punti veramente caldi all’ordine del giorno, a partire dall’approvazione di un bilancio in fortissima perdita e ancora bisognoso di una più ampia chiarezza e pulizia (soprattutto in merito alle tante dubbie operazioni derivanti dalla scellerata acquisizione Antonveneta), dalla richiesta dell’ennesimo aumento di capitale (sarà l’ultimo?), dalle prospettive di aggregazione che aleggiano sul MPS, e dal rinnovo del CDA.
Va subito detto che il nostro rappresentante in assemblea, Romolo Semplici, ha come al solito svolto il suo intervento, questa volta focalizzato proprio sulla necessità dell’individuazione di tutte le responsabilità sulle operazioni che hanno determinato il disastro del MPS, e sulla opportunità di implementare le azioni volte ad ottenere adeguati risarcimenti, a tutela delle categorie pesantemente danneggiate dai vari passaggi conseguenti la scellerata operazione Antonveneta (dipendenti, azionisti, risparmiatori e cittadini in genere), e, soprattutto, del futuro del MPS.
La vera, e per noi positiva, novità dell’assemblea, forse la “svolta” richiamata da qualche giornale, riguarda proprio la composizione del nuovo CDA e del Collegio Sindacale. Dopo molti nominativi inadeguati, non sempre in possesso di requisiti ma imposti dal distorto sistema dei partiti, prima causa dei problemi del MPS, ieri abbiamo avuto la possibilità di votare una lista facente capo ad un gruppo privato, guidato da imprenditori toscani, che ha avuto l’educazione ed il buon senso di presentarsi agli azionisti con un messaggio molto preciso ed efficace sui loro obiettivi e sulla loro volontà di usare nuovi metodi per rilanciare il MPS a livello nazionale ed internazionale. Come detto una piacevole novità, salutata da un imprevisto risultato (4 consiglieri e un sindaco revisore), che ci permette di accantonare le tante perplessità ancora presenti sui conti del MPS, e di sperare in un vero cambiamento, anche dell’operatività della nostra Banca, che torni a valorizzare la sua immagine e il suo brand, tuttora strategici, e, soprattutto, quelle professionalità bancarie ancora presenti al suo interno ma in questi ultimi anni in qualche modo mortificate dall’innesto di dirigenti con specifiche per noi non adatte ad una Banca come il MPS, che sembrano aver compiuto scelte non apprezzate né dal personale né dal mercato.
Quindi nessuna stanchezza e nessun cedimento, ma stessa combattività di sempre, ben felici di credere ad una nuova opportunità per il rilancio di MPS, che consenta di superare tutti i timori per i livelli occupazionali e per il mantenimento a Siena di tutte le attuali funzioni e della Direzione Generale.
Come al solito nessuna delega in bianco, ma la disponibilità alla più ampia collaborazione per condividere progetti utili all’interesse della nostra Comunità.