Il momento delicato della banca inviterebbe alla cautela non a proclami
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SIENA. Da Pietra serena riceviamo e pubbliciamo.
“Siamo alle solite. Nell’ennesimo momento delicato per il futuro di Banca MPS si alza il coro dei soloni e dei tuttologi con uscite imbarazzanti, per non dire peggio. Forse questi signori non tengono conto che questo passaggio è forse quello veramente decisivo, e avrebbe quindi bisogno della massima cautela e di competenze specifiche, viste le estreme difficoltà che stanno caratterizzando l’;eventuale aumento di capitale e le indubbie problematiche della banca, per quanto riguarda i bilanci, le varie cause in corso (e altre in attesa di decisioni da parte dei magistrati) con relativi rischi di altre richieste di risarcimenti da parte di soci danneggiati, l’elevata richiesta di esodi di dipendenti con anzianità, e professionalità, elevata, e altro.
Siamo veramente stupiti dal comportamento di certi soggetti politici, indifferenti ai problemi dei dipendenti di Banca MPS, dei piccoli azionisti e dei risparmiatori, ma ancora una volta impegnati in dichiarazioni opportunistiche e strumentali, le più senza alcuna valenza tecnica od economica, ma solamente mirate a spot e proclami in salsa elettorale.
Un film purtroppo già visto in più occasioni, che ha creato solo danni al territorio e agli Enti Senesi.
Sarebbe stato più utile se partiti e personaggi politici, soprattutto quelli riferibili al territorio, fin dal 2007, anno della scellerata operazione Antonveneta, avessero
studiato dati e cifre reali e si fossero spesi per contrastare le tante scelte errate di quasi tutti i CDA che si sono succeduti negli ultimi 15 anni, anche supportando le
Associazioni e i professionisti locali attivi nella tutela di MPS, anziché, quasi tutti loro, avallare questi comportamenti per poca competenza o comodità (o interesse?).
Veramente incomprensibile anche il silenzio sulle decisioni della Magistratura, e su alcune sentenze, che, a parte la lunghezza dei tempi, in certi casi sono sembrate
incoerenti, o addirittura in contrasto tra loro. Ci hanno enormemente stupito alcuni passaggi delle motivazioni in merito all’assoluzione in appello di Mussari e Vigni, soprattutto nel leggere che verrebbe considerato adeguato il prezzo di acquisto di Antonveneta, quando tutti i tecnici del settore, compreso l’allora presidente del Collegio dei Revisori di Banca MPS Di Tanno, avevano indicato l’abnormità delle cifre. Un passaggio sorprendente e inconcepibile, ma anche in questo caso non
abbiamo notato alcun intervento dei soloni e tuttologi anzidetti”.