Gli attuali Organi, in scadenza e delegittimati non possono votare una modifica così importante
SIENA. Gli Organi Amministrativi della Fondazione MPS devono essere obbligati a non prendere alcuna decisione sul limite del 4% in votazione alla prossima assemblea di banca MPS del 18 luglio.
Ritenendo questa decisione molto complessa, reputiamo opportuno un percorso cittadino, per analizzare con la necessaria calma e serenità le varie implicazioni, andando quindi a privilegiare la soluzione più funzionale all’interesse del territorio, senza pressioni o ingerenze da ambienti esterni, che si sono dimostrati sempre più attenti ad interessi particolari che non a quelli della Comunità Senese. Soprattutto non ci devono essere posizioni politiche ottuse e strumentali, che spesso hanno portato a scelte poco oculate.
Per prima cosa riteniamo che non sia possibile accettare che gli attuali Organi Amministrativi della Fondazione MPS, non solo in scadenza di mandato, ma anche delegittimati dai loro stessi comportamenti, sia per avere emendato in modo del tutto discutibile uno statuto da loro per primi non rispettato, sia soprattutto per avere distrutto in pochi anni le ricchezze e il futuro di una Comunità, possano ora votare una modifica così importante per il futuro della Banca.
Prendiamo anche atto di quella che può sembrare una “confessione”, o un’autoaccusa, da parte degli Organi Amministrativi della Fondazione MPS. La richiesta di danni nei confronti di Nomura e Deutsche Bank, ma soprattutto quella nei confronti dei precedenti vertici di MPS, pur doverosa ma fuori tempo massimo, sembra propedeutica ad una uguale azione da parte della Comunità nei confronti dei vertici della stessa Fondazione MPS che riteniamo responsabili come, o forse più, di Mussari e Vigni. Ricordiamo infatti che la Fondazione MPS aveva tutti gli strumenti, e soprattutto il dovere civico e morale, di impedire tutte le scelte scellerate di quel CDA di Banca MPS, ma ciò non ha fatto, avallando in tutte le assemblee le azioni di quelli che per anni sono stati i loro “compagni di giochi”; tutti insieme hanno portato al disastro la Banca, la Fondazione e il territorio. Le responsabilità sono aggravate dal fatto che questi signori, pur richiamati più volte al loro dovere di garanti del territorio, hanno sempre respinto con sprezzo e arroganza le giuste osservazioni di quei pochi Senesi che denunciavano la pericolosità di quelle scelte ed invitavano loro a non compiere errori così evidenti.
Anche per questi motivi ribadiamo quindi l’opportunità che la Fondazione MPS si astenga oggi da qualsiasi decisione e lasci ai prossimi organi Amministrativi, che ci auguriamo finalmente competenti e in possesso della necessaria cultura del territorio, il compito di procedere ad un’analisi approfondita degli effetti di questa eventuale modifica e agisca in sintonia con gli Enti nominanti, ma soprattutto con l’assenso consapevole dei cittadini, purtroppo fino ad oggi sempre esclusi non solo dalle scelte strategiche che rischiano di aver stravolto per sempre il benessere e la sicurezza del loro territorio, ma anche dalla necessaria corretta informazione su tutto quanto è successo in questi ultimi tragici 15 anni.
Ci auguriamo quindi che i cittadini abbiano la possibilità di partecipare al Consiglio Comunale del 12 e all’Assemblea del MPS del 18, è bene far capire che è finito il tempo delle deleghe in bianco, sia ai politici che ai tecnici, e fare sentire loro il fiato sul collo della Comunità che devono rappresentare e tutelare.
In questo senso auspichiamo un’alleanza di tutti i movimenti veramente attenti al bene della Comunità e non dipendenti dagli ordini e dalle alchimie dei partiti o di altre lobbies di potere.
Associazione Pietraserena