L'associazione interviene sulla crisi del Comune di Siena
SIENA. Chi semina vento raccoglie tempesta. Il Sindaco Ceccuzzi è stato costretto alle dimissioni per dissidi interni alla propria maggioranza, risultati insanabili dopo le nomine del cda del Monte dei Paschi. E’ chiaro a tutti infatti che la questione bilancio è stato il pretesto all’interno del PD di una resa dei conti.
L’altro tentativo era avvenuto in occasione della mozione riguardante la Fondazione MPS in cui la maggioranza si era nuovamente spaccata. La Città ha assistito, pressochè inerme, a una lotta di potere, ad un braccio di ferro tra fazioni tutte interne alla maggioranza. Nessuna questione specifica dunque, ma solo uno scontro politico intestino, da raggiungere ad ogni costo, persino firmando, nottetempo, da parte dell’ala dissidente, una mozione di sfiducia al sindaco, assieme alle opposizioni in Consiglio Comunale. E pensare che nel programma elettorale della maggioranza di un anno fa spiccava la scritta “Siena prima di tutto!”.
Non ci pare proprio che sia andata così. L’ennesima promessa non mantenuta, l’ennesimo inganno a danno dei Senesi. Per anni la Città è stata considerata un feudo per pochi ‘potenti’, alimentando logiche di gruppo, familistiche e clientelari, svilendo il merito ed emarginando chi non si rassegnava a chiudere occhi, orecchie e soprattutto bocca. Il risultato di un simile modo di governare è sotto gli occhi di tutti. Troppo tardivo il tentativo di ‘discontinuità’, arrivato quando ormai la Città è stata messa in ginocchio da anni e anni di scelte sbagliate e da partiti, di maggioranza e di opposizione, attenti solo ad interessi particolari, che hanno operato solo in funzione delle nomine nei ruoli ‘di comando’, addivenendo a compromessi basati su meri accordi di stampo personalistico, marginalizzando il bene della collettività. Questo modo di operare si è ritorto contro al fallito “sistema Siena”. Chi semina vento, appunto, raccoglie tempesta. A nulla sono valsi nel corso di questi anni gli ammonimenti delle liste civiche (unica formazione politica a fare vera opposizione!), che in più d’una occasione avevano posto l’attenzione sui disastri a cui la Città andava incontro.
Addirittura l’Associazione Pietraserena è dal 2004 che, con coraggio, coerenza, e, alla luce dei fatti, competenza e lungimiranza, ha sempre posto l’accento attraverso comunicati stampa, dibattiti pubblici, assemblee MPS dei pericoli che incombevano sulla Città per scelte sbagliate e nomine distribuite senza nessun criterio di merito. Ci siamo arrivati: la Città è in ginocchio. Chi dobbiamo ringraziare per questo, se non gli uomini che non hanno saputo salvaguardare la ricchissima Siena dalle tempeste di una crisi globale, ma anzi aggravandola con scelte risultate alla prova dei fatti sbagliate? Nell’ordine: Mussari, Cenni, Monaci, Mancini. E Ceccuzzi, naturalmente, non salvabile nonostante il tentativo di rinnovamento provato a fare fuori tempo massimo. E adesso? Ora che non c’è più niente da depredare è facile per qualcuno fare i censori. Eppure crediamo, come Associazione, che anche in politica serva un po’ di memoria storica, ricordando le volte in cui sarebbe stato più giusto ragionare per il bene della collettività, e non con le solite logiche di gruppo, che hanno portato al disastro la Città. Questo è stato sempre il nostro obbiettivo: il bene di Siena. Siena prima di tutto, appunto. Per noi questo principio vale da sempre, anche lontano dalle elezioni.
Associazione Pietraserena
L’altro tentativo era avvenuto in occasione della mozione riguardante la Fondazione MPS in cui la maggioranza si era nuovamente spaccata. La Città ha assistito, pressochè inerme, a una lotta di potere, ad un braccio di ferro tra fazioni tutte interne alla maggioranza. Nessuna questione specifica dunque, ma solo uno scontro politico intestino, da raggiungere ad ogni costo, persino firmando, nottetempo, da parte dell’ala dissidente, una mozione di sfiducia al sindaco, assieme alle opposizioni in Consiglio Comunale. E pensare che nel programma elettorale della maggioranza di un anno fa spiccava la scritta “Siena prima di tutto!”.
Non ci pare proprio che sia andata così. L’ennesima promessa non mantenuta, l’ennesimo inganno a danno dei Senesi. Per anni la Città è stata considerata un feudo per pochi ‘potenti’, alimentando logiche di gruppo, familistiche e clientelari, svilendo il merito ed emarginando chi non si rassegnava a chiudere occhi, orecchie e soprattutto bocca. Il risultato di un simile modo di governare è sotto gli occhi di tutti. Troppo tardivo il tentativo di ‘discontinuità’, arrivato quando ormai la Città è stata messa in ginocchio da anni e anni di scelte sbagliate e da partiti, di maggioranza e di opposizione, attenti solo ad interessi particolari, che hanno operato solo in funzione delle nomine nei ruoli ‘di comando’, addivenendo a compromessi basati su meri accordi di stampo personalistico, marginalizzando il bene della collettività. Questo modo di operare si è ritorto contro al fallito “sistema Siena”. Chi semina vento, appunto, raccoglie tempesta. A nulla sono valsi nel corso di questi anni gli ammonimenti delle liste civiche (unica formazione politica a fare vera opposizione!), che in più d’una occasione avevano posto l’attenzione sui disastri a cui la Città andava incontro.
Addirittura l’Associazione Pietraserena è dal 2004 che, con coraggio, coerenza, e, alla luce dei fatti, competenza e lungimiranza, ha sempre posto l’accento attraverso comunicati stampa, dibattiti pubblici, assemblee MPS dei pericoli che incombevano sulla Città per scelte sbagliate e nomine distribuite senza nessun criterio di merito. Ci siamo arrivati: la Città è in ginocchio. Chi dobbiamo ringraziare per questo, se non gli uomini che non hanno saputo salvaguardare la ricchissima Siena dalle tempeste di una crisi globale, ma anzi aggravandola con scelte risultate alla prova dei fatti sbagliate? Nell’ordine: Mussari, Cenni, Monaci, Mancini. E Ceccuzzi, naturalmente, non salvabile nonostante il tentativo di rinnovamento provato a fare fuori tempo massimo. E adesso? Ora che non c’è più niente da depredare è facile per qualcuno fare i censori. Eppure crediamo, come Associazione, che anche in politica serva un po’ di memoria storica, ricordando le volte in cui sarebbe stato più giusto ragionare per il bene della collettività, e non con le solite logiche di gruppo, che hanno portato al disastro la Città. Questo è stato sempre il nostro obbiettivo: il bene di Siena. Siena prima di tutto, appunto. Per noi questo principio vale da sempre, anche lontano dalle elezioni.
Associazione Pietraserena