"Non ancora rimossi i dirigenti dell'"era Mussari""
SIENA. Da Pietraserena riceviamo e pubblichiamo.
“Nei nostri comunicati del 7 marzo e del 12 giugno, come al solito tra i pochi nel panorama politico cittadino, avevamo espresso forti perplessità sull’arrivo di Profumo a Siena e sul suo modo di interpretare il ruolo di Presidente della Banca MPS.
Quanto accaduto dal momento della sua nomina ad oggi sembra dare pienamente, e nuovamente, ragione alle nostre teorie. Certi comportamenti all’interno del CDA e certe dichiarazioni ufficiali, oltre al fatto di non avere ancora rimosso gran parte dei dirigenti partecipi della disastrosa “era Mussari” e di aver lodato la riconferma alla guida dell’ABI dello stesso Mussari, amplificano i nostri dubbi sul pieno coinvolgimento di Profumo nel contorto “sistema” bancario italiano, quel sistema che, in piena sintonia con i maggiori partiti, riteniamo l’ordinante della scellerata acquisizione Antonveneta che ha portato al dissesto la Banca MPS, la Fondazione MPS e l’intero territorio, e che sembra ormai riuscito ad appropriarsi di quello che era il “nostro babbo Monte”.
Non possiamo però accettare che anche a Profumo, come in precedenza a Mussari, venga permesso di dettare le regole alla Fondazione MPS, pur non avendone alcun diritto in quanto in qualche modo “dipendente” dell’Ente che lo ha nominato, in questo caso riguardo all’eventuale diluizione della quota MPS in mano alla Fondazione; una diluizione che, se effettuata, porterà alla completa perdita della Banca MPS da parte della Città..
Abbiamo aspettato qualche giorno a commentare la notizia perchè speravamo in una forte reazione, sia da parte dei tanti politicanti locali abituati a raccontare favole ai cittadini, sia, soprattutto, da parte della stessa Fondazione MPS. Dobbiamo prendere atto che, come al solito, la Fondazione MPS dimostra di avere una governance non all’altezza del suo compito; dopo aver ubbidito passivamente al diktat dei partiti e dei suoi referenti locali in merito all’operazione Antonveneta, continua a mostrare la sua inadeguatezza e la sua inutilità anche a fronte di situazioni così importanti e delicate.
Riteniamo quindi inaccettabile l’arroganza e la mancanza di rispetto per la Comunità da parte degli Organi Amministrativi della Fondazione MPS, che incuranti del disastro causato al patrimonio dell’Ente, continuano ostinatamente a rimanere attaccati alle loro poltrone e ai loro lauti compensi. Appare inoltre ridicolo che gli attuali amministratori, attori di una gestione così poco oculata, invece di dimettersi, pensino addirittura di essere legittimati a portare avanti le pur necessarie modifiche dello Statuto, altra cosa da noi richiesta in più occasioni, ma sempre rifiutata dalla maggioranza fino alla mozione del 3 aprile scorso.
Abbiamo più volte sollecitato la loro immediata sostituzione, per assicurare alla Fondazione una guida nuova e competente che possa compiere le opportune modifiche e assicurare all’Ente un ruolo futuro nel territorio, cosa ora del tutto incerta; anche alla luce di questi nuovi avvenimenti, ribadiremo questa necessità al Commissario Straordinario Prefetto Laudanna.