Secondo l'associazione dovrebbe chiarire i rapporti con la banca
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SIENA. Dopo la sorprendente notizia che il CDA di Banca MPS aveva dato l’incarico di valutare la fattibilità di impugnare la delibera dell’assemblea del 27 Dicembre scorso, e addirittura eventualmente chiedere i danni alla Fondazione MPS, avevamo pensato di stigmatizzare pubblicamente questo assurdo comportamento. Nell’imminenza dei risultati di bilancio 2013 di Banca MPS abbiamo però soprasseduto in questo passaggio, auspicando dei dati positivi che potessero indurci ad un apprezzamento dell’operato del CDA e quindi ad una sospensione del pessimo giudizio dello stesso CDA.
Purtroppo oggi vediamo che questi risultati sono ancora peggiori del previsto e certificano non solo l’ennesima trimestrale in forte perdita, ma anche una preoccupante involuzione per quanto riguarda alcuni dati complessivi, soprattutto quelli relativi al risultato operativo netto, peggiorativi rispetto a quanto riportato nel pur recente piano industriale del novembre 2013. Ancora una volta, più o meno come succede dal 2006, siamo davanti ad impegni sempre smentiti dai dati reali.
A questo punto non sappiamo cosa aspetta la Fondazione MPS, nel suo attuale ruolo di socio di maggioranza (ancora per quanto non si sa), a chiarire i rapporti con l’attuale CDA, o a pensare addirittura ad una sua eventuale sostituzione.
Come detto, ci sembrava già sorprendente, e del tutto inaccettabile, che il presidente Profumo, di fatto nominato dalla Fondazione MPS, si sia permesso di rivolgersi al suo nominante in modo che riteniamo poco corretto, addirittura minacciando un’azione legale con relativa eventuale richiesta di risarcimento danni.
I pessimi risultati di bilancio aggiungono una definitiva ed ulteriore motivazione per mettere immediatamente in atto un definitivo chiarimento con una governance che, oltre a non portare tangibili benefici alla gestione della Banca, non ha mai riconosciuto il ruolo di socio di maggioranza della Fondazione MPS, e non ha mai avuto la dovuta sensibilità e rispetto nei confronti del territorio di riferimento della Banca MPS e della stessa Fondazione MPS.
Anche il pesante attacco nei confronti dell’ex Presidente MPS Mussari, che avviene dopo il sostegno dato da Profumo alla sua seconda Presidenza ABI, ci appare oggi fuori tempo massimo e poco appropriato, e sembra forse mirato ad accentrare inopportunamente le responsabilità su di un unico soggetto e distoglierle dal sistema partitico e dalle varie Istituzioni governative, attori di scelte e azioni ancora tutte da chiarire. Questo giudizio poteva essere credibile se mosso nei giusti tempi, come fatto da altri, noi compresi, e se fosse stato accompagnato da una tempestiva azione di responsabilità a partire dall’incauto acquisto di Antonveneta.
Siamo consapevoli della delicatezza di questo passaggio, ma pensiamo che la massima trasparenza o l’eventuale sostituzione dell’attuale CDA con persone competenti, anche appartenenti al territorio, che, oltre a fare assoluta chiarezza sugli errori del passato e prendere definitivamente le distanze dai distorti ambienti della politica e della finanza creativa, inizino a mettere in atto un deciso cambio di passo nella gestione della Banca MPS, potrebbe rappresentare un segnale positivo per i mercati e per eventuali investitori, sia nazionali che internazionali.
Associazione Pietraserena