La deputata Pd, su invito del Governo, ha ritirato l'emendamento a sua prima firma che chiedeva di estendere anche ai Comuni non capoluogo le misure previste per i pubblici esercizi nel decreto-legge 104
SIENA. Su invito del Governo lo scorso 14 dicembre la deputata Pd Susanna Cenni ha ritirato l’emendamento a sua prima firma che chiedeva di estendere anche ai Comuni non capoluogo le misure già previste per i pubblici esercizi nel decreto-legge 104 dell’agosto 2020. L’emendamento raccoglieva l’appello promosso, nei mesi scorsi, da molti sindaci dei piccoli Comuni italiani con altissimi flussi turistici dall’estero (tre volte il numero di abitanti), tra cui anche molti toscani come San Gimignano, Montalcino, Greve in Chianti, Montepulciano, Volterra e Pienza. Sul tema era già stato accolto nei mesi scorsi un ordine del giorno al decreto rilancio.
«Comprendo bene – afferma l’Onorevole Cenni, prima firmataria dell’emendamento sottoscritto anche da altri colleghi – che in questo momento è necessario selezionare la miriade di interventi e coordinare al meglio l’insieme delle misure in fase di discussione al Senato sui ristori, le proposte su cui il Governo sta ancora lavorando per integrare la legge di Bilancio e lo stesso PNRR, il Piano nazionale di ripresa e resilienza».
«Tuttavia – prosegue la deputata Pd – faccio davvero un accorato appello al Governo affinché si intervenga prontamente sui Comuni turistici di piccole e medie dimensioni, spesso patrimonio Unesco o territori legati ad artigianato, agricoltura e viticoltura di qualità. Oggi sono semideserti a causa della crisi pandemica, ma il loro commercio e il loro tessuto economico fatto di bar, ristoranti e altre piccole attività spesso caratterizzati da un’offerta di qualità, investimenti ed affitti importanti, rischiano davvero una crisi senza via di uscita».