La candidata a sindaco suggerische che "un ruolo determinante può continuare a giocarlo la FISES, come già avvenuto in passato"
SIENA. Proseguendo la campagna di ascolto, non solo del territorio ma anche delle nostre piccole imprese – ossatura del sistema economico e sociale senese – ho raccolto un allarme che non può essere ignorato. Le piccole imprese rischiano di finire stritolate da una micidiale tenaglia, costituita dal calo dei consumi e da costi fuori controllo, a partire da quelli del credito. Non c’è tempo da perdere, perché la tempesta perfetta, che negli ultimi anni ha travolto tutto il mondo imprenditoriale, a Siena è stata ancora più intensa per l’indebolimento dei nostri grandi acceleratori di PIL.
Gli effetti della pandemia erano stati mitigati dai sostegni messi in campo a livello nazionale, quando molti piccoli imprenditori si erano indebitati, sia pure a condizioni allora favorevoli, riuscendo a superare il momento peggiore. Oggi, invece, chi fa impresa si trova di fronte ad un mix di fattori di ulteriore incertezza: mi riferisco a un’inflazione che si è ripresentata nella sua veste peggiore, con un’impennata dei costi energetici e delle materie prime e con una lievitazione dello spread sui tassi di interesse dei finanziamenti.
Insisto su un punto: non c’è tempo da perdere, perché se il nostro sistema di piccola e micro-impresa vacilla, crolla Siena. E la reattività e la tenacia di chi porta avanti le aziende non basta più: parlando con i nostri abituali fornitori di beni e servizi ci rendiamo conto che quel tessuto di commercianti e piccoli artigiani che sono stati il perno del nostro modello di sviluppo e di benessere locale rischia di essere spazzato via, con costi sociali difficili da sopportare.
È dunque opportuno occuparci dei grandi motori di crescita e di occupazione di Siena, sia di quelli tradizionali che si sono inceppati sia di quelli che stanno nascendo e sui quali vengono drenate risorse importanti. Ma non dobbiamo dimenticare che siamo una realtà di terziario, dove un ruolo decisivo è sempre stato giocato da una rete articolata e diffusa di commercio e artigianato. Una rete che considero il principale antidoto alla crisi della nostra città.
Vanno pensati, allora, strumenti di reale sostegno del sistema imprenditoriale locale, in gran parte rappresentato da micro e piccole imprese, spesso escluse – a causa di dimensioni, fatturato e capacità di investimento – dalle misure agevolative nazionali. E un ruolo determinante può continuare a giocarlo la FISES, come già avvenuto in passato; un ruolo che non può essere affidato solo ai consorzi fidi. FISES è uno strumento di questa città e di questo territorio; e, per la sua natura e per quella dei suoi soci, può essere lo strumento-cardine di sviluppo e di sostegno del sistema imprenditoriale locale. Interpretarne il ruolo in modo diverso sarebbe un errore; mentre sono convinta che la sua funzione sia strategica per rilanciare e rafforzare il nostro tessuto di piccole e micro-imprese così rilevante per la tenuta – anche sociale – del sistema Siena.