SIENA. Il fatturato 2008 cumulativo delle imprese della Sezione Edili di Confindustria Siena è di circa 200 milioni di euro con oltre 800 addetti impegnati nelle aziende associate.
Francesco Picciolini, presidente dell'Associazione nazionale Costruttori edili, iparla dei dei problemi che sta attraversando il settore “Attendiamo gli sviluppi delle decisioni del Consiglio dei Ministri riguardo al cosiddetto “piano-casa”, ma sottolineiamo anche che gli investimenti in opere pubbliche sono in forte contrazione. I pagamenti dei lavori afferenti a contratti con la pubblica amministrazione si allungano paurosamente. Le iniziative immobiliari subiscono la crisi di fiducia e di liquidità del mercato andando ad aumentare l’invenduto delle imprese. Inoltre assistiamo ad un saldo negativo fra la nascita di nuove imprese e la chiusura di imprese esistenti con una preoccupante perdita di posti di lavoro, i numeri purtroppo parlano chiaro soltanto a gennaio in edilizia sono andati persi 50.000 posti di lavoro che rischiano in breve tempo di diventare cinque volte di più. Nel 2009 si parla di 250.000 di cui 15.000 solo in Toscana. A tutto questo aggiungiamo la crisi in cui anche il sistema finanziario si è venuto a trovare e la relativa restrizione dei crediti concessi ed ecco che ci troviamo di fronte al serio rischio che il sistema collassi su se stesso. Il “patto di stabilità” col governo invece costringe gli enti pubblici a rinviare anche quelle opere cantierabili che sarebbero utili ed urgenti sia per la collettività sia per tutto il sistema industriale che gravita intorno al mondo delle costruzioni”.
Picciolini è intervenuto anche durante il convegno dal titolo “Opere pubbliche in Leasing”, svoltosi a Siena, e organizzato dall’Associazione dei Comuni toscani, Banca Monte dei Paschi, con la partecipazione e contributo di ANCE Toscana e CNA Assoedili, durante il quale ha sottolineato che “Il rilancio del settore delle costruzioni può ottenersi anche utilizzando il “leasing in costruendo”, permettendo in tal modo a comuni, province, regioni di investire in quelle opere quali scuole, parcheggi, ospedali, recupero e trasformazione di immobili di proprietà pubblica ecc….senza sfondare il tetto imposto dallo stesso patto.
Praticamente si tratta di un finanziamento privato di un’opera pubblica. Una forma di realizzazione per mezzo della quale un soggetto finanziario anticipa all’appaltatore i fondi per eseguire l’opera pubblica e, successivamente ad avvenuta esecuzione, viene ristorato dal soggetto appaltante attraverso la corresponsione di canoni periodici. In questo modo ci sarà un vantaggio per tutti: per l’imprese che incassano in tempi decenti, per le banche che rientrano del credito concesso garantite in tutto questo dall’ente pubblico, ed infine per l’ente pubblico che può realizzare opere di utilità pubblica superando il vincolo imposto dal patto di stabilità sostenendo in questo modo l’economia e gli investimenti”.
Francesco Picciolini, presidente dell'Associazione nazionale Costruttori edili, iparla dei dei problemi che sta attraversando il settore “Attendiamo gli sviluppi delle decisioni del Consiglio dei Ministri riguardo al cosiddetto “piano-casa”, ma sottolineiamo anche che gli investimenti in opere pubbliche sono in forte contrazione. I pagamenti dei lavori afferenti a contratti con la pubblica amministrazione si allungano paurosamente. Le iniziative immobiliari subiscono la crisi di fiducia e di liquidità del mercato andando ad aumentare l’invenduto delle imprese. Inoltre assistiamo ad un saldo negativo fra la nascita di nuove imprese e la chiusura di imprese esistenti con una preoccupante perdita di posti di lavoro, i numeri purtroppo parlano chiaro soltanto a gennaio in edilizia sono andati persi 50.000 posti di lavoro che rischiano in breve tempo di diventare cinque volte di più. Nel 2009 si parla di 250.000 di cui 15.000 solo in Toscana. A tutto questo aggiungiamo la crisi in cui anche il sistema finanziario si è venuto a trovare e la relativa restrizione dei crediti concessi ed ecco che ci troviamo di fronte al serio rischio che il sistema collassi su se stesso. Il “patto di stabilità” col governo invece costringe gli enti pubblici a rinviare anche quelle opere cantierabili che sarebbero utili ed urgenti sia per la collettività sia per tutto il sistema industriale che gravita intorno al mondo delle costruzioni”.
Picciolini è intervenuto anche durante il convegno dal titolo “Opere pubbliche in Leasing”, svoltosi a Siena, e organizzato dall’Associazione dei Comuni toscani, Banca Monte dei Paschi, con la partecipazione e contributo di ANCE Toscana e CNA Assoedili, durante il quale ha sottolineato che “Il rilancio del settore delle costruzioni può ottenersi anche utilizzando il “leasing in costruendo”, permettendo in tal modo a comuni, province, regioni di investire in quelle opere quali scuole, parcheggi, ospedali, recupero e trasformazione di immobili di proprietà pubblica ecc….senza sfondare il tetto imposto dallo stesso patto.
Praticamente si tratta di un finanziamento privato di un’opera pubblica. Una forma di realizzazione per mezzo della quale un soggetto finanziario anticipa all’appaltatore i fondi per eseguire l’opera pubblica e, successivamente ad avvenuta esecuzione, viene ristorato dal soggetto appaltante attraverso la corresponsione di canoni periodici. In questo modo ci sarà un vantaggio per tutti: per l’imprese che incassano in tempi decenti, per le banche che rientrano del credito concesso garantite in tutto questo dall’ente pubblico, ed infine per l’ente pubblico che può realizzare opere di utilità pubblica superando il vincolo imposto dal patto di stabilità sostenendo in questo modo l’economia e gli investimenti”.