E per un futuro della città a tinte meno fosche
SIENA. Le Liste civiche senesi sono una realtà consolidata a Siena. Non ho remore nel dire che sono state l’unica opposizione credibile allo strapotere del Pd. Con lealtà e con costanza, con il lavoro certosino sui documenti presentanti in Consiglio Comunale non hanno mai smesso di criticare, di ostacolare, di denunciare il cattivo operato dell’amministrazione Cenni. Con la forza delle idee ma, purtroppo, con la debolezza dei numeri. E’ per questa realtà inconfutabile e su questo dato di fatto inoppugnabile che le Liste civiche senesi possono oggi presentarsi agli elettori con onestà intellettuale, senza timori di confronto e senza “macchie sulla coscienza”.
Io, in veste di capolista, come nelle precedenti amministrative nel ruolo di candidato sindaco, sono stato sempre mosso dal desiderio di mettere le mie competenze al servizio della collettività nel sogno, forse utopico ma proprio per questo non meschino come qualcuno insinua, di contribuire a disegnare il futuro della città con tinte meno fosche di come è invece stato fatto.
Cultura al centro dello sviluppo economico e sociale di Siena. Questa è una delle priorità del nostro programma. Il Santa Maria della Scala, tesoro ancora da scoprire è al centro della rinascita della cultura a Siena. Ed insieme a questo – ed anzi in contemporanea in un progetto complessivo – la candidatura di Siena a capitale europea della Cultura nel 2019. Un progetto a cui stiamo lavorando da tempo, con concretezza e seguendo logiche che non si fermano agli slogan.
Quoziente familiare. Un aspetto fondamentale per noi. In questo momento di epocale crisi le famiglie si trovano a dover affrontare non poche difficoltà. Il sostegno dell’amministrazione pubblica deve arrivare tenendo conto non solo del numero dei figli ma anche dei disabili e di eventuali anziani a carico.
Regolamento Urbanistico. Abbiamo fatto dure battaglie in Consiglio comunale su un documento di sviluppo della città che non ci trovava e non ci trova concordi. Nei nostri incontri con i residenti dei vari quartieri di Siena ci siamo accorti che le nostre idee erano fondate. Basta con lo sviluppo irrazionale della città; con lo sfruttamento del territorio senza fondati motivi. Decisioni scellerate, queste, nate dalla burocratizzazione e dalla perdita di vista dell’elemento che dovrebbe ispirare ogni scelta di un amministrazione: il cittadino. L’uomo, per estendere il concetto.
Università di Siena. Il dissesto dell’ateneo è sotto gli occhi di tutti. Il clientelismo e la gestione della cosa pubblica, assolutamente sconsiderata, ha portato la nostra Università sull’orlo della chiusura. Il rilancio dell’ateneo passa da un piano che nulla ha a che vedere con strategie di prepensionamento e svendita di beni immobili. Occorre una riorganizzazione dei corsi che tenga come obiettivo non la preservazione di benefici ma la ricostruzione dell’immagine dell’ateneo che, in questi anni ha visto la progressiva perdita di studenti. Con grave danno dell’intera economia senese.
Sanità. Le Scotte di Siena rischiano il declassamento. Le eccellenze raggiunte negli anni scorsi stanno soffrendo della mancanza di fondi e della mancanza di personale. Quello che era un altro “fiore all’occhiello” della città è stato svilito e depauperato da baronie che hanno trovato, sempre e ancora nella politica una buona sponda per soddisfare proprie necessità a scapito del servizio offerto ai pazienti e alla città.
Fondazione Mps e Banca Mps. Molto abbiamo dedicato della nostra campagna elettorale a questo tema così importante per i senesi. Da Antonveneta a scendere le strategie dei vertici della banca sono risultate poco lungimiranti e, in definitiva, fallimentari. Anche in questo caso occorrono persone competenti nei posti di comando. Persone capaci di gestire l’emergenza del momento, forti di capacità ed esperienza e non certo di tessere di partito o amicizie particolari.
Questi sono i cardini del nostro programma e su questi noi chiediamo agli elettori il voto. Non ci sono pagine e pagine di slogan ma concreti punti di forza o leve attraverso le quali risollevare le sorti di Siena. Il voto dato alla coalizione di Gabriele Corradi non è un voto di protesta e neppure di “misura della forza” ma è quello che ogni voto dovrebbe essere: la scelta consapevole e convinta di un gruppo di persone che si ritiene possano fare il bene della collettività cambiando rotta rispetto alla decadenza imposta alla città da una classe politica che si ripropone come “il nuovo”.
Superando l’individualismo e il concetto relegato al secolo scorso degli schieramenti (un percorso intrapreso già dalle Liste civiche senesi), la nostra compagine ha voluto mettere in primo piano le proposte, le idee, le energie di donne e uomini che hanno deciso di mettersi in gioco per portare una nuova idea della politica, per avvicinare i disillusi e per contribuire al processo di “risorgimento” della società tutta.
Noi ci siamo, cambiare è possibile.
Nella foto Pierluigi Piccini – Capolista Liste Civiche Senesi
(Foto di Corrado De Serio)