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SIENA. "Svelato il mistero intorno al piano straordinario di intervento a sostegno dell’agricoltura, annunciato alcune settimane fa dal ministro Zaia per aiutare il comparto agricolo colpito duramente dalla crisi economica internazionale. Dall’interrogazione a risposta immediata in commissione agricoltura apprendiamo, semplicemente, che non esiste alcun piano straordinario. Il ministro ha fatto riferimento solo a misure già previste in finanziaria. Buona parte di queste sono solo una partita di giro proveniente proprio da risorse degli agricoltori, attraverso l'articolo 68 e la Ocm vitivinicola. Misure, peraltro, nemmeno concordate con le regioni. Sono veramente poche le risorse reali messe in campo, provenienti dallo scudo fiscale”. È il commento di Susanna Cenni, parlamentare toscana del Partito democratico, all’intervento del ministro dell’agricoltura Luca Zaia, che ieri (16 dicembre) ha risposto all’interrogazione presentata alcune settimane fa dal deputato del Pd.
“Il Partito democratico non può certo ritenersi soddisfatto. L'agricoltura italiana – prosegue la parlamentare – merita francamente di più: merita stanziamenti veri, risorse aggiuntive messe in campo dallo Stato, come avviene ad esempio in Francia dove Sarkozy ha stanziato importanti risorse. E necessita soprattutto di una visione di sistema, che francamente non riusciamo a scorgere. Dal 2000 a oggi il reddito agricolo è calato del 20 per cento mentre i costi di produzione sono saliti del 150 per cento in tre anni, del 300 per cento negli ultimi 10 anni. Di fronte a questa grave situazione molti Paesi europei, non solo Francia ma anche Spagna e Germania, stanno mettendo in campo misure straordinarie che anche Zaia aveva annunciato, e di cui invece non c’è traccia”.
“La lettura della Finanziaria 2010 fatta ieri dal ministro Zaia – conclude Cenni – è ben diversa non solo da quella del Pd, ma soprattutto da quella degli agricoltori e delle associazioni di categoria, che denunciano l’insensibilità e il disinteresse del governo nei confronti dei gravissimi problemi del settore, continuano a chiedere che si proclami lo stato di crisi e annunciano per i prossimi giorni nuove proteste e mobilitazioni”.