SIENA. Da Rita Petti, Gruppo PD, presidente Commissione comunale Cultura e Scuola, riceviamo e pubblichiamo.
“Esprimiamo soddisfazione per la realizzazione della biglietteria unica per il Santa Maria della Scala il Complesso dell’Opera della Metropolitana, Oratorio di S. Bernardino e Museo d’Arte Sacra. Un concreto e ulteriore progresso nel percorso di autentico potenziamento e valorizzazione dell’antico ospedale e della città, che ci affranca definitivamente da una dimensione essenzialmente utopica. Un lungo e faticoso lavoro politico e tecnico, decennale, che ha coinvolto, a fasi alterne e con risultati non sempre omogenei, la collettività senese, è stato recuperato e ha ritrovato senso attraverso un’intensa attività di elaborazione e sintesi, interrotta dalla parentesi commissariale che ne ha messo a rischio la prosecuzione, è ripreso, intensificando le energie, nella prima parte dell’attuale consiliatura, giungendo, con un processo ampiamente condiviso e partecipato, all’Atto di indirizzo del 24 luglio 2014.
Dall’approvazione della mozione nel 2014 il processo di rafforzamento, autonomia e valorizzazione del Santa Maria della Scala è stato accompagnato e sostenuto con vigile attenzione. Il bando per l’individuazione del Direttore è stato un successivo e fondamentale passo in avanti per l’esito e il metodo adottato. La gara per la semi concessione dei servizi ha garantito sostenibilità, investimenti e capacità progettuale a medio e lungo termine, accantonando lo spettro della chiusura.
Oggi esprimiamo soddisfazione per il raggiungimento di un altro importante obiettivo. La biglietteria unica, risultato di una coprogettazione, rende il Santa Maria più visibile. Una realizzazione frutto di una gestione logica dell’offerta culturale del nostro territorio, non più in competizione con se stesso, ma forte di una chiara visione d’insieme. La biglietteria centralizzata, posta al piano terra di Palazzo Squarcialupi, è al servizio dell’acropoli e non solo. Anche Siena, al Santa Maria, ha adesso una gestione degli ingressi adeguata, in linea con ci che accade da tempo in molte città italiane ed europee. Prosegue così un percorso di potenziamento dell’autorevolezza e dell’autonomia dell’antico ospedale che diviene sempre più vivo, strategicamente centrale per i soggetti pubblici e privati che agiscono nell’ambito culturale e dell’innovazione sociale. Un “bene” della collettività e per la collettività, a sostegno della domanda culturale di cittadini permanenti e temporanei per favorirne la coesione e agevolare la produzione culturale innovativa, riscatto culturale e rilancio della città attraverso un modello contemporaneo e adeguato ai contesti, autentico e concreto”.