È successo proprio in questi giorni che il Presidente del Consiglio Comunale di Poggibonsi Fabio Petri, (come il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ndr), è stato preso di mira in un libero spazio internet, gestito proprio dalla Lista Civica LiberaMente e sia stato accusato e appellato con personali considerazioni espresse da un libero cittadino che pronunciava, senza impedimenti, il suo punto di vista su una precisa circostanza che vedeva proprio il Fabio Petri al centro della situazione descritta.
LiberaMente, organizzatore dello spazio pubblico, dichiara “Siamo stati addirittura diffidati dai legali del componente del PD, perché ritenuti responsabili di ospitare messaggi diffamatori per l’immagine del Loro assistito e ci viene perfino richiesta la rimozione immediata di tali messaggi.”
Sulla circostanza, che vede proprio LiberaMente al centro dell’attenzione dell’esponente del PD Fabio Petri, interviene direttamente anche Alessio Berni, capogruppo della Lista Civica che precisa: “Della questione finita sul nostro libero spazio, ne avevo già parlato personalmente con il Petri e vedersi giungere una raccomandata dai suoi legali, suona più come minaccia politica, che ingerenza giuridica. Il Petri e i suoi legali sapranno bene che se vogliono tutelare i loro interessi e chiamare in causa colui, che a loro dire infangherebbe il Presidente del Consiglio Comunale, non è certo a noi che devono rivolgersi. Noi offriamo indistintamente a tutti la possibilità di espressione e anche Petri, se vuole, può puntualmente smentire e/o replicare alle accuse che gli vengono mosse. Anche io per primo, mi trovo spesso soggetto al centro di facili strumentalizzazioni ricche spesso di calunnie e offese, ma se ogni volta che qualcuno nomina un nome invano, bisogna attivare una procedura legale, rischiamo davvero di fare bufere in bicchier d’acqua o di seminare vento per raccogliere tempeste. Premesso poi, che riterrei indispensabile, che per chiedere di far togliere dei messaggi, bisognerà che chi ha la facoltà, appuri che quanto dichiarato sia oggettivamente infondato e lesivo dei diritti altrui. Forse un intervento a precisazione delle presunte offese, sarebbe certamente molto più efficace e riporterebbe quel sano e concreto dibattito politico tra i rappresentanti partitici e la gente comune. Sono certo, che la libertà di espressione pubblica, come peraltro sancita e regolata dall’art. 21 della nostra Costituzione, sia un baluardo per la nostra democrazia”
In conclusione dal direttivo di LiebraMente fanno sapere: “Questa circostanza richiama oggi più che mai la libertà di espressione che è presente nel nostro paese. È doveroso ed opportuno ricordare però, che quello che è illegale off line è illegale anche on line. Per cui se vi sono dei reati e questi risultano essere fondati e dimostrati, è ovviamente possibile perseguirli anche sulla rete. “